
L’assegnazione temporanea di una stanza del Comando di Polizia Locale di Pozzallo alla ditta concessionaria del servizio di gestione dei parcheggi pubblici a pagamento indica una concezione distorta di quelli che sono i compiti, le funzioni e le prerogative di un Corpo di polizia locale. Lo sostengono in una nota congiunta Cgil, Diccap e Silpol secondo cui i locali del Comando sarebbero diventati deposito per i sacchi della raccolta differenziata dei rifiuti. “Non vogliamo entrare nel merito delle ragioni di opportunità che hanno indotto chi, con discutibile conoscenza della palingenesi della polizia locale, abbia disposto una simile commistione di personale e funzioni così diverse e – ci sia concesso – inconciliabili, tuttavia risulta difficile credere che il Comune di Pozzallo non disponga di altri locali idonei allo scopo. Del resto, non vogliamo dare neanche una lettura shakespeariana di un così singolare fatto. Diversamente da Amleto, noi non crediamo che vi sia della logica dietro questa follia. In altri termini, ci rifiutiamo di pensare che alla base di una decisione apparentemente poco ponderata vi sia dell’altro, e men che mai una subliminale metafora di similitudine in ordine a due materie completamente estranee. Tanto premesso, pur considerando l’accostamento di cui sopra come un cosiddetto cavolo a merenda, è nostro obbligo invece preoccuparci dei risvolti attinenti più da vicino le problematiche connesse alla sicurezza sui luoghi di lavoro. In tal senso, è doveroso chiedersi e verificare se l’amministrazione comunale abbia, attraverso i soggetti all’uopo previsti, svolto un preventiva valutazione dei rischi lavorativi sottesi alla determinazione in argomento”. E’ per tale ragione che, con separata nota, le tre organizzazioni sindacali hanno inoltrato istanza finalizzata a ottenere – nei termini di legge – copia del Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.) e del Documento di Valutazione dei Rischi da Interferenze (D.V.R.I.), che il legislatore impone al datore di lavoro (pubblico e privato) di elaborare, a pena di sanzioni di natura penale.













