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Recital omaggio a Gesuldo Bufalino svolto nel Circolo di Cultura Bufalino di Comiso

Si è svolto lunedì scorso il Recital Omaggio a Gesualdo Bufalino, organizzato dal Circolo di Cultura Bufalino di Comiso, avviando così le celebrazioni per i 100 anni della sua nascita (nato il 15 novembre 1920). L’iniziativa di grande valore culturale, ha visto la partecipazione delle attrici Tiziana Bellassai e Lella Lombardo e dell’attore e regista cinematografico, Andrea Traina, accompagnati dai maestri Mario Pollicita al Pianoforte e GianfilippoPollicita al clarinetto.  Gli attori si sono alternati, con talento e piglio originale,declarando alcuni significativi brani del grande scrittore comisano, in particolare sono stati proposti  “Il Guardiano delle Rovine” da L’Uomo invaso, un brano da Diceria dell’Untore e un altro da Argo il Cieco e inoltre è stato interpretato magistralmente il dialogo tra Tiziana Bellassai e Lella Lombardo che hanno vestito i panni dei due protagonisti del “Dialogo di un viaggiatore e un sedentario” e infine la conclusione con la suggestiva “Lettera di Capodanno” che ci invita, contro ogni pessimismo a credere ancora un’altra volta al venditore di almanacchi che vuole persuaderci di vivere.

L’abilità degli interpreti ha fatto rivivere negli affascinanti e accoglienti locali del circolo, l’ironia e l’intelligenza di Bufalino che ne è stato socio,contribuendo a vivacizzarlo dal punto di vista culturale e intellettuale. Le frasi e le parole, mai scontate e banali, del maestro, sono state accompagnate magistralmente al pianoforte e clarinetto, con i brani jazz, che egli amava: Fly me in the moon, In a sentimental mood, Autum Leaves, Amapola, Over the rainbow, Georgia on my mind, What a wonderful world e White Cristmas.

“I brani letterari scelti– ha spiegato Gigi Bellassai nell’intervento introduttivo – sono collegati da un fil rouge rappresentato da tre concetti profondi “L’isolitudine”, “la morte” e il “carcere della scrittura” tutti e tre elementi presenti con forza nei brani selezionati. La claustrofilia di Bufalino ovvero la voglia di rimanere legato alla Sicilia, al  proprio territorio e alla sicurezza dei luoghi conosciuti, così come la morte con la quale Bufalino mostra una dolorosa familiarità, poiché il continuo rimandare induce lo scrittore ad innescare una curiosa sfida d’amore, fatta del continuo sentire il fiato sul collo, dall’apprendistato alla convivenza in una casa ideale come la malattia, fatta di terrore e affezione. E infine il valore della scrittura, prigione e liberazione per lo scrittore, che si definisce come non innocente proponendo la forte metaforadove le macchie d’inchiostro sono assimilate alle macchie di sangue, che sono i segni della sfida all’ultimo sangue tra chi scrive e chi legge. E come scrive Bufalino stesso “Questo vuol dire che si scrive per popolare il deserto; per non essere più soli nella voluttà di essere soli; per distrarsi dalla tentazione del niente o almeno procrastinarla.”

“Questa è la prima iniziative per celebrare il nostro amico Gesualdo Bufalino, nel centenario della sua nascita– ha spiegato il presidente del Circolo Totò Guastella – che amava trascorrere molto tempo in queste stanze, condividendo con tanti di noi i suoi aforismi e  le sue battute sagaci. Voglio ringraziare tutto il direttivo che mi ha supportato in questo nuovo corso del circolo, che ha rappresentato un motore pulsante socio-culturale della comunità comisana e a partire da queste attività deve tornare ad esserlo. Questi straordinari artisti hanno fatto riecheggiare nei nostri saloni parole e musica, intense e coinvolgenti, che ci invitano a proseguire questo percorso di crescita e rilancio culturale del circolo, nell’interesse della nostra città”.

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