“Avevamo proposto di inquadrare il tema del dimensionamento scolastico all’interno di una più ampia riflessione sul futuro del centro storico modicano.
Chi ci amministra, invece, senza disprezzare l’uso di toni arroganti e polemici, si è limitato a giustificare la sua idea con la necessità di difendere Piano Gesù dalla perdita dell’autonomia”.
Per Antonio Ruta di Cento Passi se le cose fossero come dice Abbate, basterebbe spostare il Plesso Santa Teresa dalla Carlo Amore di Frigintini (che ora diventa il secondo istituto comprensivo più popoloso della città) alla De Amicis-Piano Gesù e lasciare Sant’Elena al Santa Marta-Ciaceri, per tutelare la continuità didattica e garantire una più equa e proporzionata distribuzione della popolazione scolastica.
“Il sindaco pro tempore, in realtà, agisce – aggiunge Ruta – solo per motivi di consenso, soprattutto in difesa della sua roccaforte elettorale (Frigintini), giocando sulla pelle e sul futuro degli studenti. Anzi, sembra quasi che il sindaco (pro tempore) si diverta pure, nel suo ormai conclamato delirio di onnipotenza, a spostare i nostri ragazzi da un’istituto all’altro, come fossero polli in batteria!
Sullo sfondo, ogni scelta di questa amministrazione genera conflitti tra cittadini, famiglie, istituzioni e quartieri, sfibrando pericolosamente la tenuta stessa della nostra comunità, mentre il centro cittadino viene scientificamente svuotato della sua naturale vocazione residenziale e ridotto a strumento ricreativo per il primo cittadino e per il direttore del consorzio cioccolattiero, nella totale assenza di visione e programmazione politica di medio-lungo termine.
Il dimensionamento scolastico, quindi, è, a nostro avviso, il sintomo di una malattia ben più grave, la cui la posta in gioco, oggi, non è solo l’autonomia di questo o quell’istituto, ma la sopravvivenza stessa del c.d. “salotto buono” di Modica!”
