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Riunione in Prefettura a Ragusa in vista di un piano di azione condiviso contro la violenza sessuale e di genere

Un’occasione molto importante, presso la Prefettura di Ragusa, sottolineata dai tanti interventi che si sono susseguiti nel corso della riunione della Conferenza Permanente Provinciale, appositamente convocata per un esame più compiuto delle attività da mettere in campo sul territorio in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne, partendo dall’esame della situazione in atto.

L’incontro – al quale hanno partecipato il Presidente del Tribunale, il Procuratore della Repubblica, accompagnato dal Sostituto Procuratore Francesco Riccio, i Vertici delle Forze di Polizia, la Presidente della Consulta Femminile comunale di Ragusa , i rappresentanti delle Amministrazioni locali, dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dell’Ufficio del Lavoro, dell’Azienda Sanitaria Provinciale, delle Organizzazioni sindacali, dell’INPS, dell’INAIL e dei Centri Antiviolenza e del privato sociale – è scaturito dalla condivisa esigenza di analizzare il fenomeno in un’ottica più ampia, con riferimento alle potenzialità delle risorse presenti a livello locale e della operatività di tutte le componenti istituzionali e di tutti i soggetti a vario titolo impegnati nel delicato settore.

Il Prefetto Filippina Cocuzza dopo aver effettuato un’analisi di carattere generale sul fenomeno, ha richiamato il Protocollo di intesa in materia, sottoscritto nel 2013, ed ha evidenziato la necessità di rivedere ed attualizzare l’importante strumento pattizio, sia per le sopravvenute rilevanti innovazioni normative introdotte dalla recente legge c.d. ”Codice “Rosso”, sia per le significative connotazioni che il fenomeno ha assunto negli ultimi tempi.

A tal riguardo, di grande interesse sono stati gli interventi del Presidente del Tribunale, del Procuratore della Repubblica e del Sostituto dott. Riccio che hanno illustrato i principi cardini della nuova normativa e sottolineato i risvolti positivi sul piano applicativo – sia pur con le difficoltà connesse alla carenza di personale – facendo richiamo in particolare al positivo incremento del numero di denunce, a dimostrazione di una maggiore consapevolezza del problema da parte delle donne vittime di maltrattamenti e abusi, riconducibile alla più ampia tutela giudiziaria prevista nei loro confronti, nonché ad una maggiore fiducia verso le istituzioni . Encomiabile è senza dubbio l’impegno sempre profuso dall’Autorità Giudiziaria, spesso antesignana nella pratica delle nuove introduzioni normative.

E’ stata altresì sottolineata l’opportunità di dare un rinnovato impulso agli interventi, soprattutto di prevenzione, con specifico richiamo al ruolo fondamentale e determinante della Scuola per un’attività formativa più incisiva sul piano culturale, a partire dalla prima infanzia, e per un’analoga formazione rivolta alla classe docente, intesa quale sensore ed osservatore privilegiato capace di cogliere gli aspetti comportamentali connessi a vissuti familiari connotati da violenze o maltrattamenti e di “captare” segnali da trasferire poi agli organi competenti.

Nella circostanza, infatti, l’attenzione è stata incentrata sulla necessità di creare le premesse per un reale cambiamento culturale che non può prescindere da nessuno degli ambiti sociali e in tale ottica – come ribadito dallo stesso Prefetto – l’impegno da parte di tutti deve essere quello di profondere ogni sforzo possibile volto al consolidamento del lavoro di rete attraverso il contributo di tutte le forze in campo con interventi mirati sul piano della prevenzione, della formazione di tutte le professionalità che hanno competenza in ordine a fatti di violenza di genere o di stalking, del potenziamento dei servizi territoriali e dei centri antiviolenza.

Un’attenzione particolare altresì è stata rivolta all’importanza del ruolo del sindacato quale organismo attivo per la tutela della persona non soltanto in ambito lavorativo, bensì più in generale nella vita sociale, nonché della Chiesa e dei mass-media quali soggetti fulcro per una costante veicolazione di messaggi basati sulla cultura della non violenza e sul rispetto tra generi.

Alquanto rilevanti sono stati inoltre i contributi offerti dal rappresentante dell’ASP che – a conferma dell’importanza dell’auspicato lavoro di rete – ha riportato i positivi risultati conseguiti nel corso di questi anni grazie alla proficua collaborazione intercorsa con l’Autorità Giudiziaria, dal rappresentante dell’INPS che ha fornito informazioni di grande interesse sui benefici previsti per le lavoratrici vittime di violenza e dai responsabili delle Associazioni e Centri Antiviolenza presenti all’incontro, i quali hanno reso testimonianza del loro difficile lavoro in quanto, impegnati in attività di front-office, rappresentano per le vittime il primo contatto per il necessario intervento di sostegno.

L’accento, infine, è stato posto sull’importanza delle attività svolte dalle Forze di Polizia in materia, anche attraverso il lavoro di rete già positivamente sperimentato sul territorio e grazie al quale riesce possibile un costruttivo approccio comunicativo e informativo con l’utente in cerca di aiuto

A conclusione, dopo il contributo offerto da tutti i partecipanti, sono stati concordati alcuni punti programmatici su cui avviare un confronto finalizzato alla predisposizione di un nuovo Protocollo d’intesa basato su distinte linee di azione strutturate e coordinate.

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