
Revocata al docente universitario modicano Giuseppe Barone e ad altri suoi sei colleghi la sospensione dall’insegnamento all’università di Catania. Sono tutti indagati nell’ambito dell’inchiesta “Università bandita” sui presunti concorsi truccati. Lo ha deciso il Gip di Catania Carlo Cannella. Il provvedimento oltre a Barone interessa anche Giacomo Pignataro, Filippo Drago, Giuseppe Sessa, Giovanni Gallo, Michela Maria Bernadetta Cavallaro e Carmelo Monaco. Per loro il Gip, accogliendo la richieste dei difensori, ha ritenuto che “sussistono elementi novità” che permettono di “modificare la valutazione delle esigenze cautelari”. Tra queste le dimissioni dagli incarichi direttivi all’interno dell’Ateneo e la nuova nomina del rettore e di direttori di dipartimento. La Procura si era detta favorevole “al mantenimento della misura”, ma “con modalità che consentono l’attività didattica e scientifica degli indagati”. Il Gip Cannella ha invece “rigettato la richiesta” dell’ex rettore Francesco Basile, per la “violazione di alcune prescrizioni della misura interdittiva”. La Procura ha depositato due note, scoperte dalla Digos, in cui l’ex rettore si firmava come ‘direttore’ del dipartimento assistenziale, “senza alcuna autorizzazione e senza comunicare di svolgere tale attività al Giudice e al Pm”. Mentre, sottolinea il Gip, era stato “autorizzato esclusivamente allo svolgimento dell’attività medico-chirurgica”.
2 commenti su “Inchiesta Università di Catania. Il modicano Barone può tornare a insegnare”
E ti pareva . .
Ecco perhè poi il cittadino perde Fiducia nelle Istituzione .
il Barone è pronto a ritardare sorella Morte per continuare nel potere dell’insegnamento .
Che paese ridicolo è l’Italia, gli onorevoli condannati rientrano in parlamento e continuiamo a chiamarli onorevoli come se il loro comportamento fosse tale. I magnifici rettori si scoprono magnifici solo nelle truffe. E noi lavoratori onesti,ligi al dovere e rispettosi delle leggi veniamo trattati da criminali. Non vi è giustizia in terra.