
Altri due presunti scafisti, stavolta di origini sudanesi, di 18 e 21 anni, per lo sbarco dei giorni scorsi ad Augusta e il trasferimento dei migranti presso l’Hot Spot di Pozzallo.
Gli uomini della Polizia di Stato – Servizio Centrale Operativo, Squadra Mobile Questura di Ragusa e Siracusa – hanno investigato in ordine alle modalità di ingresso irregolare di due natanti.
Ieri erano state concluse le indagini in ordine al gommone condotto da un gambiano ed un senegalese, entrambi accompagnati in carcere al termine delle operazioni.
Questa notte, dopo più di 24 ore di attività investigative mai interrotte, gli uomini della Polizia di Stato hanno individuato gli altri due scafisti. Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto una barca in legno di piccole dimensioni, favorendo l’ingresso irregolare di 48 centro africani.
Grazie al lavoro senza sosta di un team di poliziotti specializzati per il contrasto dell’immigrazione clandestina è stato possibile sottoporre a fermo i due indagati. Sono state raccolte tutte le dichiarazioni dei passeggeri (con il prezioso ed imprescindibile supporto degli interpreti) che non hanno avuto alcun dubbio rispetto alla condotta degli scafisti.
Anche questi migranti hanno raccontato di essere partiti dalla Libia dopo mesi di permanenza nelle connection house. Questa volta hanno pagato in media 1.300 euro cadauno per raggiungere l’Europa. Gli scafisti hanno condotto il natante per un paio di giorni prima di essere soccorsi ed avevano in uso un navigatore satellitare ed una bussola.
I testimoni anche questa volta hanno descritto con molta precisione il ruolo dei due scafisti, uno era al timone e l’altro alla bussola e si davano il cambio ogni tanto.
Le indagini sull’arrivo irregolare di tutti i migranti sono adesso concluse e gli scafisti a giorni saranno condotti davanti al Giudice per le Indagini Preliminari per l’udienza di convalida.
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