
Il Ragusa Calcio ha chiuso la stagione regolare del campionato di Promozione, girone D, con una sconfitta sul campo dell’Atletico Scicli. La gara è finita con il punteggio di 1-0 per i padroni di casa. Gli azzurri sono scesi in campo con una formazione largamente rimaneggiata, infarcita da sette Juniores che poi hanno ceduto il posto ad altri giocatori della stessa età. “Non abbiamo voluto snobbare la partita – sottolinea l’allenatore Filippo Raciti – ma abbiamo approfittato di questa pausa che ci concedeva la fine del campionato, dopo averlo vinto, per garantire qualche giorno di riposo ai nostri giocatori prima che ci si riprenda ad allenare seriamente in vista della Coppa. Voglio comunque fare i complimenti all’Atletico Scicli perché ne è venuta fuori una partita leale e maschia al punto giusto. D’altronde, sia noi che loro non avevamo obiettivi di sorta da raggiungere avendo già tagliato i rispettivi traguardi. Per cui, anche se una sconfitta è sempre dura da digerire, va bene così”. L’Asd Ragusa Calcio 1949 aveva già vinto il campionato con un turno d’anticipo, dopo il successo ottenuto tra le mura amiche contro la Don Bosco Aidone, e adesso è in attesa che il comitato regionale comunichi le date delle partite di Coppa. “Si tratta di un trofeo – continua Raciti – che ci teniamo ad alzare, così come è accaduto per il successo nel girone D del campionato di Promozione. Certo, in questo caso la situazione è molto più complessa perché andremo a confrontarci con le altre tre migliori squadre della nostra regione. Ma non ci fa paura niente perché sappiamo, se saremo in condizione, di potercela giocare alla pari con tutti. Abbiamo le carte in regola per ben figurare e ne siamo consapevoli. E soprattutto cercheremo di garantire altre soddisfazioni ai nostri tifosi che, naturalmente, non hanno digerito la sconfitta di Scicli, nonostante il campionato vinto. E’ chiaro che vincere piace a tutti e faremo in modo che ciò possa accadere pure per il futuro, nella speranza che ci siano le condizioni giuste per proseguire lungo questa strada”.