
Ancora l’alta velocità e ancora giovani in auto protagonisti di un incidente stradale a Modica. Nella notte tra venerdì e sabato, intorno alle tre, un’autovettura con a bordo 4 giovani di Scicli ad alta velocità è piombata su di un muro distruggendo anche l’ ingresso di un immobile ed una colonnina dov’era collocato il quadro con la Madonna del Ddieri, che per fortuna è rimasto intatto. Gli occupanti del veicolo sono usciti indenni mentre della cappella votiva esistente sono rimaste solo le macerie. Il sinistro è avvenuto sulla Modica-Fiumelato-Scicli, a circa duecento metri dalla Chiesetta di SS. Maria della Scala. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. La cappella votiva era stata restaurata con un progetto del professore Piergiorgio Barone assieme all’Istituto Verga e finanziato dall’Assessorato regionale ai Beni Culturali ed Ambientali. Conteneva, per l’appunto, l’opera della Madonna del Ddieri realizzata dall’artista modicana Ilde Barone.
3 commenti su “Alta velocità. Modica, auto impazzita contro un muro. Distrutta edicola votiva”
E siamo alla seconda, gridiamo al miracolo anche quì che non c’è scappato il morto come invocava otto giorni fa Ignazio Abbate sull’impressionante incidente di Corso Umberto. Se quest’ultimi occupanti dell’auto sono stati miracolati dalla Madonna che anch’essa è stata rinvenuta miracolosamente illesa nel quadro, quelli di otto giorni fa non sanno a che santo votarsi. Ce ne erano dodici sulle scale della chiesa di San Pietro.
In questa nuova guerra santa contro i luoghi sacri di Modica condotta, a quanto pare, da una sola etnìa, potrebbero rivelarsi inefficaci i dispositivi promossi dal nostro sindaco Ignazio Abbate per difendere la nostra cittadina da incursioni aeree e terrestri. Dossi e dissuasori sono rimedi da sindaco di pace, alla Shimon Peres. mentre le circostanze richiedono un sindaco di guerra, alla Netanyahu. Nelle more, da modesto ma libero pensatore, proporrei la reintroduzione della leva obbligatoria, anche per le donne, e l’istituzione di check point armati su tutte le vie di collegamento della nostra cittadina alla cittadina nemica. Alle nostre istituzioni un modesto consiglio: si vis pacem para bellum!
Aiutiamoli a casa loro!