Comincia già a scricchiolare la maggioranza? O semplicemente gli impegni istituzionali vengono presi sottogamba? Sono gli interrogativi che si pone il consigliere comunale dei Cinque Stelle a Ragusa Sergio Firrincieli. E il motivo è molto semplice.
“Ieri mattina – afferma – sono stato incaricato dal mio capogruppo Zaara Federico, essendo quest’ultima impegnata a partecipare alla visita nel nuovo ospedale Giovanni Paolo II con i nostri deputati di riferimento, a prendere parte alla conferenza dei capigruppo. L’organismo, però, non si è potuto riunire regolarmente e, anzi, è saltato per mancanza del numero legale. La circostanza che strapperebbe un sorriso, se non fosse drammaticamente vera, è che tra gli assenti c’era anche il capogruppo della maggioranza, Andrea Tumino della lista Cassì sindaco. E fin qui ci può anche stare. Può essere, però, così come ha fatto il nostro movimento, che Tumino non abbia trovato nessuno che lo abbia sostituito, nessuno che lo rappresentasse? Eppure sono in buon numero, in quattordici. E tra questi non ce n’è stato uno disponibile che prendesse le sue parti? Ci sembra oltremodo assurdo. Tra l’altro, questo episodio fa il paio con quello accaduto nel corso della settimana quando, durante una seduta del Consiglio comunale, ero stato io stesso a chiedere, durante la trattazione di un punto, la verifica del numero legale. E nonostante il nostro gruppo fosse presente in aula, sono venuti a mancare i presupposti per continuare perché, in pratica, la maggioranza si era assottigliata. Quindi, noi eravamo presenti, facendo appieno il nostro dovere, anche se minoranza, per cercare di far sì che i lavori potessero comunque andare avanti mentre chi dovrebbe garantire in tutti i modi i numeri ha fatto registrare delle pesanti assenze”.
Firrincieli continua sostenendo che “è ben strano che, a pochi mesi dall’insediamento del Consiglio comunale, si registrino tali svarioni. O è disattenzione istituzionale oppure, finito l’idillio dei primi mesi, si tratta di qualcosa di più grave che non lascia ben sperare per il prosieguo dell’attività consiliare già messa a dura prova da tutta una serie di lacci e lacciuoli che impediscono il migliore espletamento della nostra attività. Crediamo che questo non sia il modo migliore di gestire la città che ha bisogno di risposte concrete ed efficaci anche da parte di chi siede tra gli scranni del Consiglio comunale”.