
“I Consiglieri del Movimento 5 Stelle continuano a piantare il seme della menzogna offrendo all’opinione pubblica una narrazione di quanto accade a Palazzo dell’Aquila distorta ad arte per nascondere le proprie mancanze”. Lo dichiara il Consigliere Andrea Tumino, capogruppo di “Peppe CasSìndaco”, in replica alle dichiarazioni del Consigliere pentastellato Sergio Firricieli riguardo il mancato svolgimento della Conferenza dei Capigruppo causata, a parere di Firrincieli, dall’assenza dello stesso Tumino.
“Ritengo profondamente scorretto il comportamento di questi Consiglieri di opposizione – dichiara il Capogruppo Tumino – perché sono stato il loro esponente a non presentarsi in orario all’appuntamento per la Conferenza dei Capigruppo. Per oltre 20 minuti ho atteso invano che arrivassero i rappresentanti degli altri gruppi consiliari. Nessuno ha avvisato di eventuali ritardi, eccetto il Consigliere Mirabella che ha avvertito della sua impossibilità a partecipare. A quel punto si è ritenuto che l’assenza del M5S sarebbe stata certa e, dunque, ho lasciato il palazzo comunale per un altro impegno. Trattandosi di un appuntamento istituzionale, il rispetto dell’orario di convocazione, oltre a essere un principio di buona educazione e rispetto nei confronti degli altri, è indispensabile per il corretto svolgimento della Conferenza dei Capigruppo. Purtroppo non è la prima volta che si registrano ritardi, nonostante l’argomento “puntalità” sia stato affrontato molte volte: non crediamo che possa essere un comportamento ulteriormente tollerato. Nessuna disattenzione e niente svarioni, dunque, da parte nostra”.
“Ci domandiamo, tuttavia: sono questi i temi di cui vogliono occuparsi i 5 Stelle? – chiede Tumino – Sono questi i problemi della città? Perché non impiegano le loro energie su altri argomenti, di gran lunga più interessanti per i ragusani. Per esempio tentare di capire come sia stato possibile, negli ultimi cinque anni, ridurre Ragusa nelle condizioni disastrose in cui l’abbiamo trovata pur avendo ricevuto decine di milioni di euro di royalties sulla cui corretta destinazione stanno indagando i giudici contabili. A questi temi dovrebbero pensare – conclude – piuttosto che a episodi che poco hanno a che fare con l’amministrazione della cosa pubblica”.