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Modica, lettera aperta di Ivana Castello(Pd)alla Maggioranza consiliare

Lettera aperta della consigliera comunale del Pd di Modica, Ivana Castello, diretta alla Maggioranza Consiliare. L’intento è quello di rispondere ad una pluralità di accuse, che sono state mosse alla minoranza, “con scarso senso critico”. “Non è nelle mie intenzioni esasperare i rapporti poiché, insieme agli altri della minoranza – spiega a priori l’esponente di opposizione – , sono convinta che può essere più costruttivo, in questo momento, un comportamento improntato
al riconoscimento della buona fede e della correttezza dell’avversario. Se si possono smussare talune asperità, è giusto che si smussino. Se, tuttavia, la maggioranza volesse, a tutti i costi, la guerra, non saremo certamente noi a fuggire. Abbiamo avuto la sensazione che una gran parte della maggioranza sia costituita da persone ragionevoli e a modo. E’ stato gettato, in vero con un po’ in fretta, da qualcuno che, comunque, la penna sa tenerla bene in pugno”.
Di seguito la lettera
Lettera aperta di Ivana Castello al sindaco di Modica

Desidero rispondere ad un comunicato stampa, a firma della maggioranza consiliare, che francamente non riesco a qualificare se non sprovveduto. Proviamo, anzitutto, a chiarirci con l’italiano. Mi limito alla frase d’apertura, che riporto integralmente dal comunicato:

«Una parte della minoranza al Consiglio comunale di Modica continua ad essere accecata da rancori personali e odio nei confronti dell’Amministrazione che è disposta a fare di tutto pur di andarle contro».

Una «parte della minoranza» al Consiglio di Modica continua ad essere accecata da ran-cori personali nei confronti dell’Amministrazione la quale, l’Amministrazione dunque e in buona sostanza il sindaco, è disposta a far di tutto pur di andarle contro?
E’ un lapsus di quelli che si qualificano freudiani, poiché è stata costruita un’espressione con l’intento di dire che l’Amministrazione è disposta a far di tutto pur di venire incontro alla minoranza e, invece, è stato scritto che l’amministrazione è disposta a far di tutto pur di andarle contro. Un caso, a dirla francamente, in cui chi parla sfugge al controllo di se stesso e confessa una verità che voleva nascondere. Di che si lamenta, dunque, sela stessa maggioranza ha formulato una frase che sintetizza la storia di questi primi mesi di amministrazione? La visceralità di cui ci accusa, è la visceralità di alcuni di essa, non la nostra. Noi abbiamo interesse a ricostruire Modica, a spingerla in un virtuoso processo di sviluppo che assicuri occupazione, rimuova le povertà e dia spazio ad un oggettivo e diffuso benessere. Vogliamo, tuttavia, manifestare le nostre buone intenzioni e, con quanto a seguire, lo facciamo. Premetto, con riguardo alla logica dei rapporti maggioranza-opposizione, che non può esistere il tendere la mano per amicizia: esiste solo la possibilità di una collaborazione fondata, però, su personali o soggettivi convincimenti maturati nel rispetto delle leggi. Dico, dunque, che tra noi (quelli della minoranza) e voi(la maggioranza) non può esserci alcun patto o alcuna amicizia, mi riferisco, ovviamente, alla materia della politica; ciò che potrà avvicinarci è un confronto serio sulle varie iniziative di amministrazione della Città. Confronto che potrà avvenire, solo ed esclusivamente, in base alla razionalità, alle leggi e agli interessi dei cittadini. Quando parlo di razionalità lo faccio per far chiarezza su una necessità: nel rapporto maggioranza-opposizione è assolutamente necessario bandire l’arma della furbizia. Se, dunque, io o chiunque, pongo un quesito, l’amministrazione deve rispondere e deve rispondere con serietà. La parola serietà comincia con la s di sincerità e, comunque, anche fuori della sincerità, con documenti alla mano. Diver-samente il confronto non è possibile. Da parte della minoranza non esiste accanimento. Un po’ di animosità, debbo ammetterlo per gentilezza verso la maggior parte della maggioranza, c’è stata, c’è e ci sarà, da parte mia, ma solo perché ho visto e vedo i miei diritti di rappresentante del popolo calpestati. Alcuni di voi, ci sono dei galantuomini anche nella maggioranza, affermano che la minoranza «pratica fino alle estreme conseguenze l’ostruzionismo più cieco che porta a votare contro tutto e tutti anche contro la realizzazione di importantissime opere pubbliche che gioverebbero a tutta la città.» Chi dice ciò scambia la minoranza con un nugolo della maggioranza fedelissimo del sindaco. E’ un nugolettoche ha sbagliato l’oggetto della fedeltà, perché tutti, maggioranza prima e minoranza a seguire, abbiamo l’obbligo di essere fedeli non al sindaco o ad altro migliore o peggiore del sindaco, ma alla Città. Anche il sindaco ha quest’obbligo. Alle domande che mi sono permessa di porre in Consiglio, l’assessore ai lavori pubblici e l’assessore al bilancio, avrebbero potuto rispondere e non l’hanno fatto. Non hanno risposto ne a me ne ai consiglieri Agosta e Carpentieri. Non dico fandonie, ché tutto è registrato e, quindi, controllabile. Quando, dunque, ho visto il piano delle opere pubbliche ed ho constatato che ben undici di esse andavano realizzate, a stralci o integralmente, entro il 2018, ho considerato che siamo già ad ottobre del 2018, per cui m’è venuto naturale chiedere quando queste opere avrebbero potuto realizzarsi e con quali fondi. Diversamente ci stiamo prendendo in giro. E, sopratutto, stiamo prendendo in giro i cittadini. Alle domande ha risposto prima l’ingegnere Linguanti, assessore ai lavori pubblici. Complessivamente una ventina di parole che, se dicevano il vero, riuscivano a dirlo molto genericamente. Come si addice ad un politico di lungo corso che sa di dover rispondere pronunciando e spiegando, sempre e solo minuziosamente, il mero nulla. Provi qualcuno di voi a ricordare la risposta dell’assessore Linguanti: se è stato chiaro ed esauriente, qualcosa dev’esservi rimasto. Ho chiesto che rispondesse l’assessore Aiello, dato che volevo sapere anche in quali capitoli di bilancio erano stati appostati i relativi finanziamenti e ha esordito dicendo che non era obbligata a rispondere quantunque l’avrebbe fatto per mera cortesia. Capite bene che noi siamo l’Opposizione, con la O maiuscola, ed è ciò che intendiamo interpretare, sicché in tutti i modi ci si può rispondere, tranne che per cortesia. Noi formuliamo domande per diritto (che ci deriva dal mandato) ed esigiamo risposte che debbono venire per obbligo ancora verso i cittadini che rappresentiamo. L’alternativa tra diritto e cortesia, in politica, non esiste. Nell’aula del Consiglio comunale, nell’esercizio delle mie e delle funzioni di tutti i consiglieri, esiste solo il diritto. Ciò non esclude la cortesia, ma non può essere sostituita, come ha fatto l’assessore, al diritto. Per altro la sua formula verbale si è rivelata incomprensibile. Forse voi l’avete capita. Se però non la ricordate, vuol dire che non è stata chiara anch’essa.
Nel comunicato si osserva, inoltre, che «A memoria d’uomo non è mai successo che un’opposizione votasse contro il Piano (delle opere pubbliche, ndr), al massimo si sono regi-strate (del)le astensioni». Probabilmente è vero, ma nessuno si è mai sognato di non rispon-dere all’opposizione, com’è accaduto durante l’ultimo Consiglio e nei precedenti o di rispon-dere, alle domande sul Piano delle opere pubbliche, non per diritto ma per mera cortesia. State governando una Città: e se anche la devozione nei confronti del sindacoè totale,sappiate cheegli, non è a casa sua o nella sua azienda; la poltrona su cui si giace è del popolo, come la biro con cui firma gli atti demandati alla sua competenza. Egli compie un servizio, non è il padrone della città, né può tenere nascosti gli atti che assume durante la sua amministrazione. Non può farlo, forse, nemmeno a casa sua. Quando un consigliere pone un quesito, dovete alzarvi per rispetto del popolo e dovete rispondere con senso del dovere, documentando la risposta. Oggi siete dalla parte degli amministratori ma domani sarete in mezzo al popolo. Chi tradisce il popolo è un venduto.
La minoranza non ha votato contro il piano delle opere pubbliche, così come avete af-fermato, ché non avrebbe senso. Habensì votato contro l’arroganza di una Amministrazione abituata ad obbedire eche, purgodendo del 68% dei consiglieri, e si è permessa e continua a permettersi di non rispettare le leggi. Questo basta e avanza per dichiararci, apertamente, vostri, cortesissimi, nemici. Non nemici perché tra noi non possa esistere, umanamente, dell’amicizia, tutt’altro. Perché, per capire e superare quello che avete dichiarato col comunicato, dovrete approfondire, per non so quanti anni, senza certezza di risultati, i concetti di legge, di governo e di opposizione. Sappiate che il sindaco pensa di essere Napoleone Bonaparte ed, invece, è un semplice sindaco come tanti ne esistono e ne sono esistiti. Auguri, dunque, per il vostro (ed il nostro) futuro.
A nome del PD e di Modica 2038 Ivana Castello

P.S. Ho detto che avrei teso una mano all’Amministrazione e non ho, se non implicita-mente, spiegato la proposta. Chiarisco in breve. Voi siete la maggioranza, per altro schiacciante, e noi siamo la minoranza, in atto schiacciata. Mai, però, questa minoranza, sarà doma o prona. Il popolo, dunque, ha già deciso i nostri compiti. Se si vuole costruire per Modica è sufficiente che, nel rispetto delle leggi, la maggioranza faccia la maggioranza (in modo ovviamente non supino) e noi, poveri diseredati, la minoranza. «Rispetto delle leggi» significa rispondere con disponibilità e chiarezza, carte in mano, ai nostri quesiti e commenti. Dica pubblicamente l’amministrazione che lo farà e, poi, alle parole faccia seguire i fatti. La maggioranza ritiene che la richiesta sia inaccessibile o invadente? Fatecelo sapere attraverso i giornali, tenendo conto che stiamo parlando del denaro dei cittadini, non del nostro personale conto in banca. Un abbraccio affettuoso e con tanta comprensione.

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1 commento su “Modica, lettera aperta di Ivana Castello(Pd)alla Maggioranza consiliare”

  1. “una parte della minoranza..”
    Quale è quella parte di minoranza che”sottobanco”lavora con la maggioranza ?
    Semplice quanto evidente , meglio PALESE : e quel consigliere che si fa”adulare ed accarezzare” per le iniziative prese . . . e per quelle lasciate nel cassetto da non portarle avanti in consiglio .
    D’altronde gli asini si carezzano tra loro . . . .

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