Si dice da sempre che salire sul carro dei vincitori sia cosa facile. Su questo non mettiamo bocca. Però se salirci è facile di certo scendervi non porta a nulla di buono. Partendo da questa doverosa premessa vogliamo proporre, ad una settimana dalle Amministrative di Modica, una breve riflessione. Che fine hanno fatto i cinque consiglieri che nell’arco dei cinque anni della prima Amministrazione Abbate hanno optato per la fatidica scelta del salto dal carro? Come hanno reagito i cittadini modicani a questi cambi di casacca? A giudicare dalle presenze nel civico consesso 2018-2023 la scelta di cambiare casacca abbandonando la squadra di Ignazio Abbate non è stata tra le più felici. Sono cinque i consiglieri transitati dalla maggioranza all’opposizione: Michele Polino, Roberto Garaffa, Andrea Caruso, Peppe Stracquadanio e Piero Armenia. Per motivi diversi di loro non vi sarà traccia nel prossimo consiglio comunale. Se per gli ultimi due non possiamo avere controprova visto che volontariamente hanno scelto di non prendere parte all’ultima competizione elettorale (a onor del vero di Armenia esistono in giro rarissimi volantini elettorali con il simbolo di Forza Italia), diverso e più articolato è il discorso che riguarda i primi tre.
Michele Polino, primo degli eletti in Modica 2013, professatosi indipendente (ma di fatto oppositore a prescindere della maggioranza) praticamente all’alba della sua avventura da vicepresidente del Consiglio Comunale, passa in concomitanza con le ultime elezioni regionali tra le fila di Diventerà Bellissima del presidente Musumeci. Un amore breve ma intenso se è vero che solo tre mesi dopo eccolo salire sul carro padano della Lega del “capitano” Salvini. Avvistato in occasione di qualche uscita del suo candidato Sindaco Gabriele Amore ( a proposito tutta da seguire la disputa social di quest’ultimo con un altro candidato della “coalizione” Nino Gerratana), la sua versione “lumbard” non è piaciuta ai modicani. Nonostante ben sei (su 16) candidati leghisti abbiano sacrificato il loro voto in favore del capolista finendo a zero la loro competizione, Polino non ce l’ha fatta. 298 i voti presi contro i 372 del 2013 con una flessione del 25% circa.
L’ex presidente del Consiglio, Roberto Garaffa, ha detto definitivamente addio (almeno per questo quinquennio) al suolo ruolo a Palazzo S.Domenico. Percorso simile a quello del suo vice. Il giorno dopo la sua nomina a Presidente del Consiglio, Garaffa (UdC) volta le spalle alla maggioranza e diventa di fatto un componente dell’opposizione. Non si contano gli improperi ricevuti in cinque anni da parte dei suoi ex alleati. Lui è rimasto serafico ben saldo al suo posto rispondendo sempre con un sorriso beffardo a qualsiasi cosa gli venisse vomitata contro. Quattro amici al bar lo avevano convinto a cacciare l’obiettivo grosso: prendere il posto dell’odiato Abbate. Nasce così il movimento “L’alternativa” con tanto di simbolo, il melograno spaccato di bufaliniana memoria. La primavera inoltrata fa sfiorire questo nobile frutto e Garaffa punta tutte le sue fiches su Salvatore Poidomani. Un’alleanza ancora più breve della vita del melograno. Sembra, da voci di corridoio, che le richieste di Roberto ( essere primus inter pares) siano state respinte al mittente dall’avvocato. Quindi terza casacca in pochi mesi (roba da far impallidire Ibrahimovic) e passaggio in Forza Italia. Dove trascina con se anche la moglie. Sesto posto in graduatoria con meno 95 voti rispetto al 2013 (181-276) e scranno lontanissimo. Bocciata in pieno la sua esperienza da presidente del consiglio così come la sua strategia confusionaria degli ultimi mesi.
Il terzo ad aver abbandonato la maggioranza è Andrea Caruso. Anche per lui niente da fare anche se in questo caso più per demeriti altrui che propri. 247 voti contro i 240 di cinque anni fa ma il Partito Democratico, a parte l’exploit di Ivana Castello, è stato ben poca cosa e si è assicurato solo due posti. Caruso si è giocato fino alla fine l’accesso a Palazzo S.Domenico con Giovanni Spadaro che l’ha spuntata per 17 voti. Facile pronosticare che grazie all’effetto trascinamento della compagine abbatiana, anche per Caruso si sarebbero potute spalancare ancora una volta le porte del civico consesso.
Ma con i se e con i ma non si fa la storia.
14 commenti su “Modica. Post Amministrative: dove sono i cinque “dissidenti” abbatiani?”
non giriamo la frittata, penso che quelli che sono andati via sono stati intelligenti hanno capito che c’era puzza di bruciato e sono andati via perche hanno capito che con questo sindaco non si andava da nessuna parte. Abbiate la bontà di aspettare ancora un po’ …… ne vedremo delle belle.
Perciò per voi era più saggio saltare sul carro del vincitore piuttosto che rimanere sulle proprie idee..bel giornalismo eh!
Aspettiamo, con la stessa dovizia di particolari, l’analisi su coloro che hanno cambiato casacca alla vigilia delle elezioni in senso inverso, ed hanno ottenuto risultati contraddittori.
Avete dimenticato un particolare anche chi e’ passato dall opposizione alla maggioranza….come un certo Rizza Giovanni eletto in Adesso Modica che non e’ stato eletto ….addirittura prendendo molti ma molti voti in meno…aspettiamo anche questa analisi!
Artico decisamente squallido…. proveniente da intelligenze molto mediocri…
Siamo alla stampa di regime!!!
Modica non merita questo….
Comunque, sarà il tempo a riaffermere verità e giustizia.
E della ex assessora non scrivete niente? Non ve l’hanno ordinato? Ma vi rendete conto delle ridicolaggini che scrivete?
In cinque anni ho accettato tutto, elogi ma soprattutto critiche. Accetto anche questo articolo che tuttavia ritengo tristemente povero, provocatorio, sterile e fine a se stesso.
A Modica e ai modicani non possono e non devono servire questo genere di notizie, non possono e non devono servire le sorti politiche dei consiglieri uscenti. Se fare una scelta libera vuol dire uscire sconfitti, allora si che potete liberamente considerarmi un perdente. Ma comunque alla città non servirà a nulla.
Auguro, viceversa, un grande in bocca al lupo ai neo eletti consiglieri, al sindaco della citta’ e agli assessori.
Mi auguro che l’interesse della città e per la città faccia più notizia del futuro politico del sottoscritto.
Buon lavoro
Sembra più un pettegolezzo che una notizia. Speriamo che non si avveri il detto “Ride bene chi ride ultimo” perché sarebbero risate amare per tutti.
questo articolo firmato dalla redazione è sicuramente e sfacciatamente di parte . Perché ?
articolo volutamente provocatorio, la redazione non e’ cosi sprovveduta come pensate.
Intelligenza sottile mirata a stanare gli oppositori del regime
ahaha scherzo—(mica tanto)
Onore al Sig. Piero Armenia che non ho il piacere di conoscere, ma che, comunque, dimostra ulteriormente a chi lo conosce ed oggi a me di avere signorilità, equilibrio e, soprattutto, la schiena ben dritta. Di questi tempi non è facile trovare uomini e donne, non solo a Modica ma in tutto il Paese, che per dignità e correttezza siano disposti a pagare di persona pur di non far parte della schiera del più forte, del padrone di turno o addirittura del malaffare. Costoro potranno essere il punto di riferimento delle persone oneste, fossero anche la sparuta minoranza presente sul nostro territorio.
Alla fine dei giochi se il risultato sarà quello previsto (tranne che la giustizia a tutti i livelli e di qualsiasi genere sia stata sospesa) saranno i soli a non pagare moralmente e giudizialmente.
Comunque, la giustizia è lenta e molto spesso inesorabile: io ci credo ancora ed ho la pazienza di aspettare!
Visto che siete così bravi a scrivere come mai non ci illuminate sui vari avvisi di garanzia arrivati a certi personaggi?
CONCORDO CON “PERPLESSO” E AGGIUNGO SFACCIATAMENTE DI REGIME- è DOVUTO RICORRERE ALL’AIUTO DI FORZA ESTERNA E “GIUDA” INTERNI PER ELIMINARMI, ………………PENSANO. CHE SI GODI QUESTA VITTORIA LA GUERRA DEVE ANCORA FINIRE.
Come mai non scrivete di un certo consigliere A.R. che dopo 4 anni e 8 mesi di opposizione ha saltato il fossato? A lui non dico nulla ma a voi dico : VERGOGNATEVI!!!