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Ispica, è giallo sulla “proposta indecente” di Muraglie a Quarrella. Il Sindaco continua a negare, ma l’interessato insiste e svela nuovi particolari

In questi giorni ha destato scalpore la notizia secondo cui il sindaco Pierenzo Muraglie (PD) avrebbe offerto la poltrona di assessore al consigliere comunale Giuseppe Quarrella, noto in città per essere uno dei suoi più fermi oppositori. La cosa è emersa, per bocca del diretto interessato, al culmine di un infuocato botta e risposta a distanza. Muraglie, lo scorso 7 giugno, aveva annunciato l’apertura dell’ennesimo cantiere nel centro urbano, per la ripavimentazione, stavolta, del vialetto di accesso alla scuola dell’infanzia “C. Lazzaro”. Ciò aveva suscitato il commento di Quarrella, il quale dapprima aveva rimproverato al Sindaco di voler far passare un «atto dovuto di semplice e ordinaria amministrazione» come un «favore elargito» all’utenza e subito dopo aveva denunciato la perdita di un finanziamento di ben 500 mila euro, che il Comune avrebbe potuto impiegare per migliorie in un altro plesso scolastico (il “Sant’Antonio”) ma che – sempre secondo il consigliere – alla fine sarebbe andato in fumo per colpa del Primo cittadino (tardiva nomina del Rup): «Invitiamo il Sindaco a gioire per un importante vialetto rifatto, peraltro con soldi dei cittadini ispicesi – aveva commentato, sarcastico – ma anche a recitare il ‘mea culpa’ per il danno fatto a tanti altri nostri bambini». La replica non si era fatta attendere, ferma ma pacata: «Sarebbe opportuno informarsi prima di esprimere giudizi affrettati», aveva dichiarato il Sindaco, assicurando tuttavia la propria disponibilità ad esaminare, «senza alcun pregiudizio» e insieme a tutta la «coalizione di governo», eventuali proposte che fossero state avanzate per il bene della città: «Non abbiamo nessuna voglia di perdere tempo dietro ogni contestazione perché impegnati a lavorare nello sgomberare ancora il campo dalle macerie ereditate», era stata la chiosa, con evidente allusione al sostegno prestato da Quarrella al sindaco precedente, Piero Rustico
Fin lì, normali schermaglie tra dirimpettai, dai contenuti persino prevedibili, come pure prevedibile è stata la contro-replica di Quarrella («Caro Signor Sindaco, il fatto che Lei lavori tutto il giorno per la Città è il minimo che possa fare, visto che in cambio viene retribuito con uno stipendio mensile, pagato dai cittadini e probabilmente eccessivo per lo scarso numero di obbiettivi raggiunti dalla sua Giunta»). Solo che, stavolta, l’ex alfaniano ha poi deciso di giocare il proverbiale carico da undici, rivelando, appunto, di aver ricevuto – come usa dirsi – “proposte indecenti” all’indomani dell’azzeramento delle deleghe assessoriali, disposto il 18 maggio (crisi che, ironia della sorte, era stata insperatamente innescata dallo stesso Quarrella, col deposito di una mozione sulla quale il vicesindaco Pippo Barone e un suo fedelissimo si erano clamorosamente astenuti, anziché votare contro insieme al resto della maggioranza). «Sindaco, se avessi voluto barattare il mio ruolo di opposizione passando le mie proposte direttamente alla sua fallimentare coalizione di governo – aveva continuato il consigliere – avrei potuto benissimo farlo accettando la carica di assessore che lei da tempo mi offre ed offre a coloro che mi sostengono, incapace di comprendere che per alcuni la dignità e la coerenza politica non hanno prezzo». Parole pesanti, alle quali Muraglie ha replicato assicurando che «nessuna sintesi politica potrà mai esserci tra l’attuale Amministrazione Comunale e la parte politica rappresentata dal Consigliere Quarrella», tant’è che «nessun confronto ufficiale» ci sarebbe mai stato per negoziare un suo eventuale ingresso in Giunta. «Credo che il sindaco abbia il dovere di ricercare il dialogo con tutte le forze politiche rappresentate nella civica assise», ha poi puntualizzato Muraglie, ma «questo non significa renderle partecipi del proprio progetto politico-amministrativo».
Gli ex rusticani, insomma, avrebbero scambiato per proposte di matrimonio gesti di mero galateo politico-istituzionale. Forse. Perché, a dirla tutta, le parole hanno il loro significato: persino in politichese, “offrire” vuol dire “offrire”. Qualcuno, allora, sta mentendo, anche se capire “chi” non è facile. «Al di là delle chiare divergenze politiche, nutro stima verso l’amico Quarrella, di cui apprezzo l’onestà intellettuale più volte manifestata in Aula», ci ha confermato al telefono il Primo cittadino, aggiungendo poi di non riuscire a capacitarsi della storia raccontata dal consigliere: «Sia chiaro che io – ha scandito – non ho avuto con lui alcun contatto né ufficiale né, tantomeno, privilegiato rispetto a quelli che mi sforzo quotidianamente di mantenere con tutte le forze di opposizione, nell’interesse esclusivo della città». Evidentemente contrariato dalla prospettiva di passare per un ingenuo (o, peggio, per un bugiardo), anche l’altro protagonista ha però tenuto a confermarci la sua versione dei fatti, fornendone, a riprova, ulteriori dettagli: a contattarlo sarebbe stato uno «stretto collaboratore» del Sindaco, per sondarne apertamente la disponibilità a passare in maggioranza; a tale riguardo, Quarrella avrebbe risposto picche, minacciando l’imbarazzo di un rifiuto pubblico nel caso in cui l’invito fosse stato reiterato in veste ufficiale. Cionondimeno, «pochi giorni prima dell’azzeramento della Giunta» il medesimo uomo sarebbe riuscito a fissare un incontro «ufficioso», svoltosi presso il noto bar “SS 115”, e in tale occasione Muraglie in persona avrebbe tentato di superare la chiusura di Quarrella nominando una persona terza, ma a lui gradita; anche tale trattativa, però, non sarebbe andata in porto.
Che dire? “Così è (se vi pare)”, citando il sommo Pirandello. Di certo c’è che, se il racconto del consigliere fosse veritiero, ne trapelerebbero almeno due cose interessanti: anzitutto, che l’incidente in Consiglio è stato un mero pretesto per un azzeramento che il Primo cittadino meditava, in realtà, già da diverso tempo; in secondo luogo, che Muraglie, dopo la defezione di mezzo “Libertà e buongoverno”, potrebbe temere per la tenuta della propria Amministrazione ben più di quanto non sembri disposto ad ammettere, essendo persino disposto, per salvarsi, ad imbarcare i nemici di sempre. Al netto di ogni elucubrazione, comunque, almeno su una cosa i protagonisti di questa enigmatica vicenda appaiono d’accordo: considerare concluso l’episodio e tornare a confrontarsi, semmai, sui temi politici. Appunto.
Ignazio Spadaro

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1 commento su “Ispica, è giallo sulla “proposta indecente” di Muraglie a Quarrella. Il Sindaco continua a negare, ma l’interessato insiste e svela nuovi particolari”

  1. Scusatemi, innanzitutto buonasera al Sindaco e all”amico Quarrella, brevenente, vorrei esprimere un nio personale giudizio sulla questione. La politica e” il luogo in cui si confrontono idee diverse e si trovano soluzioni alke necessita”. In questo caso, considerate le attese della popolazione ispicese, di cui io ni vanto di esserne figlio, auspico, al di la” delke paternita”, possa svilupparsi un percorso di condivisione, al fine, di dare sollievo e risporare le aspettative della colkettivita ispicese. Non esiste, a mio modesto avviso, una difficolta” di “appartenenza”, bensi”, e” aperta una strada di convergenza, al fine di concretizzare, un percorso condivisibile in funzione di sostegno alla ricerca del bene conune. Amico mio Peppe, fermati un momento,, importante, e” cio” che serve ora ed adesso, non quello che servira” dopo tony blandizzi.

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