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Ragusa, D’Asta: “Il Teatro Tenda fatto nel degrado più totale a 500 ballerini e a 30 scuole per un festival di Danza”

“Che figuraccia, davvero siamo nelle mani di nessuno. E a nulla servono le tasse, irresponsabilmente aumentate e che la cittadinanza è stata costretta a pagare in più, se poi i servizi minimi non sono affatto garantiti”. Parola del capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Ragusa, Mario D’Asta, dopo avere preso atto delle legittime lamentele degli organizzatori del festival della danza “Città di Ragusa” tenutosi in questi ultimi giorni nel capoluogo ibleo. “Fatto sta che l’amministrazione comunale – spiega D’Asta – nonostante abbia patrocinato l’evento, si è trovata a consegnare il teatro Tenda, dove si è tenuta una parte della manifestazione, in condizioni a dir poco precarie. Addirittura, l’ingresso esterno, e sta circolando una foto sui social inserita dagli stessi organizzatori, è stato fatto trovare con la presenza di sterpaglie che hanno messo in rilievo tutta l’approssimazione con cui viene gestita questa città. Abbiamo fatto davvero una pessima figura. Qualcuno potrà contestare che non sono questi i reali problemi da affrontare. Posso concordare. Ma non dobbiamo dimenticare che il teatro Tenda, per l’occasione, era la carta d’identità della nostra città e farlo trovare in quel modo a cinquecento ballerini e a trenta scuole provenienti anche dall’estero non ci ha certo aiutato a promuovere la nostra immagine. Rimaniamo ancora una volta basiti per questi comportamenti che non fanno altro che ribadire quanto già sapevamo: e cioè che i grillini predicano bene ma razzolano malissimo. Tra l’altro, per cinque anni hanno tenuto bloccato il progetto di ristrutturazione del teatro della Concordia che, per la nostra città, avrebbe potuto rappresentare motivo di vanto visto e considerato che manca un teatro comunale degno di tal nome. L’iter era pronto, serviva solo portarlo avanti. Ma le scelte dei grillini sono state altre (il Marcello Perracchio, con tutta la buona volontà, non si può certo definire un teatro comunale degno di tal nome). E, col senno di poi, anche visto quanto accaduto al Tenda proprio in queste ultime ore, non hanno certo aiutato a garantire lo sviluppo di una politica culturale in grado di dare risposte alle esigenze dell’intera collettività. Quindi, prima l’iter del Concordia è stato bloccato, poi sembrava potesse tornare di nuovo sulla rampa di lancio salvo prendere atto del fatto che non un solo passo in avanti è stato compiuto in quella direzione. La conseguenza è che tutto è rimasto congelato con grave danno per la nostra collettività”.

30 aprile 2018

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