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Serafino Amabile Guastella, al centro del libro di Federico Guastella, presentato al Caffè Quasimodo di Modica

Il Caffè Letterario Quasimodo ha dedicato il suo XIII appuntamento alla memoria storica iblea dell’800, occupandosi di Serafino Amabile Guastella, nato a Chiaramonte Gulfi nel 1819 e morto nel 1899. Sicuramente una delle figure più interessanti non solo dell’area iblea, ma della Sicilia, insieme a Giuseppe Pitrè, per quanto riguarda la ricostruzione di fatti, accadimenti, tradizioni sociali, religiose, usanze e superstizioni del popolo siciliano e in particolare della Conte di Modica.
“La monografia dello scrittore ragusano Federico Guastella, ha affermato in apertura Domenico Pisana, ci consegna la grande figura di poeta, educatore ed antropologo, quale fu Serafino Amabile Guastella, il quale, fra l’altro, illustra, con un’impostazione dichiaratamente realistica, il folclore e le tradizioni contadine del territorio di Modica nel XIX secolo”
Ad animare la serata sono stati la Dott.ssa Angela Dipasquale, che ha introdotto Federico Guastella, e il prof. Raffaele Puccio, che si è soffermato su alcune delle opere di Serafino Amabile Guastella, come Canti popolari del circondario di Modica (1876), L’antico carnevale nella contea di Modica (1877), Vestru, Padre Leonardo.
Coinvolgenti e brillanti le letture di Giovanna Drago e Giovanni Blundetto della Compagnia teatrale di Scicli “I Caturru”, tratte da “Vestru” e “Fra Rocco”; il “Trio Ecole” composto dal M° Giuseppe Mallia al flauto, M° Paolo Bernò al clarinetto, e dal M° Lino Gatto alla chitarra, ha reso gradevole
la serata con i suoi piacevoli e suggestivi intermezzi musicali.
L’autore del libro, Federico Guastella, nel suo intervento conclusivo si è soffermato sull’opera di Serafino “Le parità morali”, ed ha evidenziato come con il suo saggio abbia inteso offrire al territorio ibleo una monografia completa colmando una lacuna in ordine alla vasta e articolata biografia e produzione etnoantropologica e poetica di Serafino Amabile Guastella.
La serata , molto apprezzata dal pubblico intervenuto, ha voluto porre l’attenzione sulla importanza di tutte quelle informazioni che l’autore del saggio ha offerto con puntualità e dovizia di particolari, nonché sul fatto che il volume rappresenta anche un’occasione per riaffermarne il ruolo non riduttivamente localistico esercitato da Serafino Amabile Guastella nella storia degli studi letterari e socio-antropologici.

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