Cgil, Uil, F.S.I, Fials e Ugl fanno rilevare ccome l’azione amministrativa della Direzione Generale dell’ASP di Ragusa, “strettamente burocratica e improntata a tecnicismi che rendono rigida e pesantemente dirigistica la gestione dell’Azienda Sanitaria Provinciale, senza produrre nei tempi dovuti, nonostante gli impegni assunti, gli obiettivi prefissati”, sta mettendo a dura prova i direttori delle strutture complesse, sanitarie ed amministrative, e di conseguenza i servizi rivolti all’utenza.
Per i sindacati, la direzione Generale sino adesso non è riuscita a completare negli ultimi tre mesi il passaggio da part-time a full-time del personale ausiliario specializzato, non ha definito, solo annunciato, la rideterminazione della dotazione organica, in base ai reali fabbisogni delle strutture complesse ospedaliere e territoriali, necessaria ad una efficiente gestione organizzativa, non rinnova i contratti a tempo determinato degli OSS, necessari al funzionamento dei reparti di degenza, creando difficoltà enormi a tutti gli operatori sanitari e ai servizi, non ha in modo chiaro definito il percorso di stabilizzazione del personale contrattista ex lsu, secondo la legge Madia, non applicando a questi lavoratori l’art. 20, comma 1), del D.Lgs. n.75/2017, non ha ancora deliberato e prodotto avviso di selezione, sull’accordo sottoscritto, relativo all’attribuzione degli incarichi di coordinamento del personale sanitario e non;
ha messo in difficoltà, con pericolo di chiusura, i punti nascita di Modica e Vittoria, per la mancata assegnazione di ostetriche, nel numero necessario, ha prodotto il 31 gennaio scorso una disposizione, diretta a tutti i direttori di struttura complessa e ribadita ultimamente, nella quale al punto si impone di riassegnare il personale alle loro funzioni originarie, a partire dagli infermieri che svolgono da diverso tempo il ruolo di coordinatori facenti funzioni, nelle more delle selezioni di cui sopra, creando, se il provvedimento verrà pienamente applicato, una enorme disorganizzazione dei servizi, se non il caos; non ha risolto in modo soddisfacente il problema della manutenzione nei vari immobili e presidi dell’Azienda, per mancanza di operai e anche di materiale; non ha, come disposto dalle direttive regionali, attuato lo scorrimento di tutte le graduatorie concorsuali ancora valide (fisioterapisti, ausiliari specializzati, ecc…), non ha fatto ancora intravedere, nonostante le dichiarazioni pubbliche, fatti concreti che facciano presupporre l’apertura del nuovo ospedale Giovanni Paolo II, mentre constatiamo che il laboratorio analisi dell’Ospedale Civile lavora con metà dei macchinari, mentre l’altra metà rimane bloccata nel nuovo nosocomio, perché il trasferimento parziale, avvenuto alla fine dell’anno scorso, e l’attività già avviata, sono stati bloccati dalle autorità di vigilanza, in quanto non c’erano tutte le autorizzazioni e le condizioni necessarie.
“Nonostante le nostre numerose sollecitazioni, tutto ciò continua a persistere, creando disagio e malessere in tutto il personale, e l’atteggiamento della Direzione Generale, da un lato rassicurante e dall’altro inconcludente, sminuisce, umilia e rende non credibile l’azione sindacale, volta a dare risposte ai lavoratori e a garantire i lea all’utenza e riteniamo che, nonostante la nostra disponibilità, la situazione è diventata insostenibile e che c’è la necessità di chiarire e cambiare le cose. Pertanto chiediamo all’Assessore Regionale della Salute, Ruggero Razza, un incontro urgente, necessario e risolutivo delle questioni sollevate”.
