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Modica, Una Nuova Prospettiva e l’alluvione del 2017

A distanza di un anno cosa rimane dall’alluvione rimangono vivi il ricordo e la paura di quei momenti, soprattutto in chi, abitando sul limitare del percorso della fiumana d’acqua, in pochi attimi vide l’acqua raggiungere i primi piani delle case.
Rimangono le domande sulle cause che hanno determinato una simile gravissima situazione.
Rimane un vuoto sulle responsabilità, passate e recenti, che pesano su quanti, forse, avrebbero dovuto intervenire in tempi utili e non l’hanno fatto.
Rimane la mancata comprensione del percorso seguito nell’approntare i lavori urgenti di sistemazione degli alvei, con il contorno di decreto di sospensione dei lavori in via Trani da parte del Genio Civile di Ragusa e con denuncia alla Procura della Repubblica di Ragusa.

Rimane negli animi dei residenti, che hanno subito danni e che non hanno ancora visto un centesimo, la sensazione di essere presi in giro dai politicanti di turno che hanno fatto passerella fisica e mediatica millantando i successi ottenuti tramite i propri interventi in Parlamento e altrove.

“Niente di più falso – denuncia Nino Cerruto del Movimento “Una Nuova Prospettiva – visto che, ad oggi, quanto ottenuto rimanda unicamente alle dovute richieste approntate al consiglio dei Ministri da parte della Regione Sicilia.
È infatti notorio che la Regione Sicilia nei giorni immediatamente successivi al 23 gennaio 2017, per la precisione il 26 gennaio scorso, ha provveduto a dichiarare lo stato di calamità naturale e a richiedere ai competenti Organi dello Stato la dichiarazione dello stato di emergenza, e altrettanto ben note sono le norme di riferimento, ovvero la legge n. 225/1992 e la legge di stabilità del 2016.
Quindi quanto di indispensabile e di competenza del Governo, ovvero la dichiarazione dello stato di emergenza, è stato chiesto dal Presidente della Regione, e con esso tutti gli atti conseguenziali previsti dalla normativa. Nulla deriva da inutili ordini del giorno presentanti al solo scopo di millantare risultati.
Pertanto, per difenderci anche dalle alluvioni di parole della campagna elettorale perenne dei nostri rappresentanti istituzionali, invitiamo i cittadini a munirsi di strumenti di prevenzione anche dai rischi di presa per i fondelli, molto presenti in questo periodo.
A tal proposito informazione e partecipazione possono costituire argini capaci di metterci al riparo da false promesse e risultati inesistenti.
Per il resto, ovvero per le cose concrete, il Piano Comunale di Protezione Civile e i rimborsi per i danni dell’alluvione, non aspettiamoci nulla in tempi brevi, sono troppo impegnati a spiegarci perché sono “privilegiati, nominati e garantiti”.

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