
Ragusa, 15 novembre 2025 – Il Comitato per la Difesa e lo Sviluppo dell’Aeroporto di Comiso esprime profonda indignazione e preoccupazione a seguito dell’ennesima “fumata nera” che ha bloccato il rinnovo del Consiglio di Amministrazione (CdA) della SAC, la società che gestisce gli Aeroporti di Catania e Comiso.
“Ancora una volta i cittadini, le imprese e un intero territorio sono vittime incolpevoli di tatticismi, lottizzazioni e logiche di spartizione degne della peggiore politica, alla quale purtroppo siamo costretti continuamente ad assistere,” dichiara il Comitato.
La nota sottolinea l’assurdità che un organo di governo di una società cruciale per lo sviluppo territoriale come la SAC possa essere nominato da enti attualmente commissariati, in particolare la Camera di Commercio e l’IRSAP, e non direttamente dalla rappresentanza democratica del territorio. Si evidenzia che la Camera di Commercio, principale azionista della SAC, rimane a sua volta priva di un CdA democraticamente eletto.
Di fronte a questa impasse, il Comitato lancia un appello pressante: “Riteniamo fondamentale in questa fase che le associazioni datoriali e di rappresentanza abbiano uno scatto di orgoglio e mettano in campo azioni forti per riprendere in mano la situazione e procedere alla definitiva nomina democratica di un Consiglio d’Amministrazione degno e rappresentativo dei territori.”
Nonostante la situazione gestionale, l’aeroporto “Pio La Torre” di Comiso continua a dimostrare il suo appeal. I flussi generati dalla continuità territoriale confermano l’importanza dello scalo. L’obiettivo del Comitato resta ambizioso: un milione di passeggeri sul Pio La Torre.
Tuttavia, il settore imprenditoriale e i cittadini sono già in allarme per la stagione 2026, che è ancora completamente da programmare. “I cittadini chiedono la creazione di nuove rotte e il settore imprenditoriale è già preoccupato,” prosegue il comunicato.
Il Comitato non cesserà i tentativi di avviare nuove interlocuzioni con le istituzioni nel breve termine, ma insiste: il tessuto imprenditoriale e la sua rappresentanza devono trovare il coraggio di avviare attività sindacali nuove e condivise. “È stato fatto per il raddoppio della Ragusa-Catania e deve essere fatto anche per questa importante infrastruttura,” conclude la nota, richiamando un precedente di successo nell’azione congiunta del territorio.












