
Ragusa, 17 ottobre 2025 – A due giorni dall’arresto del latitante Gianfranco Stracquadaini, il segretario provinciale del Partito Democratico di Ragusa, Angelo Curciullo, torna sull’operazione per approfondire un ragionamento che, oltre alla soddisfazione per il successo investigativo, pone una questione più ampia: quella della presenza dello Stato sul territorio e dell’efficacia degli organici delle forze dell’ordine.
“L’arresto di Stracquadaini – spiega Curciullo – rappresenta certamente una grande vittoria dello Stato e un segnale di forza per tutta la provincia di Ragusa. Ma proprio la modalità con cui è stato possibile catturare il latitante, dopo un anno e mezzo di ricerche, ci obbliga a una riflessione: il risultato è arrivato solo in seguito a una mobilitazione straordinaria, con un maggiore dispiegamento di risorse e personale, un’intensificazione delle indagini e una più marcata presenza investigativa sul territorio. È la prova che quando lo Stato c’è, quando investe, quando rafforza i presìdi, la criminalità arretra”.
“Questo – aggiunge – significa anche riconoscere che in condizioni ordinarie, con organici ridotti e presìdi spesso sotto pressione, il controllo del territorio risulta più fragile. E non è un caso se nell’area dell’ipparino si registra da tempo una crescente percezione di insicurezza: le comunità di Vittoria, Comiso e Acate sentono la mancanza di uno Stato quotidianamente visibile, non solo nelle grandi operazioni, ma nella vita di tutti i giorni”.
Per Curciullo, “l’operazione che ha portato alla cattura del boss è la dimostrazione concreta che un rafforzamento stabile degli organici – sia di polizia che di carabinieri e corpi investigativi – garantirebbe una lotta più efficace e continuativa alla criminalità organizzata. Serve un piano nazionale per la sicurezza nelle aree più esposte, e serve che la provincia di Ragusa sia inserita tra le priorità operative”.
“L’arresto di Stracquadaini – conclude il segretario dem provinciale – è la conferma che la mafia si combatte con la competenza e il coraggio delle forze dell’ordine, ma anche con le scelte politiche: quelle che decidono dove e quanto lo Stato deve esserci. La sicurezza non può dipendere dall’emergenza, ma da una presenza costante e strutturale. Ed è su questo che il Partito Democratico continuerà a incalzare il governo”.













