
PALERMO – “Non si comprende l’utilità di questa proposta di legge che stamattina è stata approvata in prima commissione Affari istituzionali dell’Ars rispetto alla quale tutte le sigle sindacali erano contrarie”. Lo dichiarano Daniele Passanisi, segretario generale, e Fabrizio Lercara, responsabile dipartimento Enti regionali, della Cisl Fp Sicilia, a proposito del disegno di legge della dirigenza. “I dirigenti di terza fascia, sia nella riforma proposta dal governo, che prevede il loro passaggio alla fascia unica, che nella proposta dei sindacati, che prevede, mantenendo l’attuale ordinamento, il loro passaggio in seconda fascia – prosegue il sindacato – possono essere tutti indistintamente incaricati quali dirigenti generali. Infatti, i dirigenti di terza fascia in entrambe le ipotesi vedrebbero modificato il loro status passando da uno nel quale non avrebbero possibilità di incarico di funzioni di dirigente generale a un altro dove invece lo avrebbero. Ribadiamo, ancora una volta, che se è stata superata, da successive intese, la parte dell’accordo Stato-Regione che prevede una procedura selettiva per titoli ed esami per superare il problema della terza fascia, non si capisce perché non è possibile farla valere anche per lasciare l’attuale ordinamento e prevedere il passaggio dei dirigenti di terza fascia alla seconda con un impatto ordinamentale pari a zero a differenza del passaggio alla fascia unica che necessita di un forte adeguamento ordinamentale e contrattuale di lunga applicazione. Prendiamo atto delle scelte fatte e se questo è il preludio di come si intende tenere in considerazione chi rappresenta i lavoratori ci attiveremo per mettere in campo ogni azione utile finalizzata a contrastare questo clima di ostilità”.
1 commento su “Disegno di legge della dirigenza, Cisl Fp Sicilia: “No a questo metodo autoritario””
La verità è che i lavoratori meriterebbero un vero sindacato e dei veri sindacalisti!
Perchè non andate dal vostro Luigi Sbarra a lamentarvi ora che Giorgia l’ha nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio per il Sud. Ora che avete il vostro uomo in politica sicuramente avete più potere e più influenza per fare valere gli interessi e i diritti dei lavoratori. Stessa cosa con i colleghi del PD, mi sembra che gli ultimi tre segretari generali della CGIL sono finiti anche loro in Parlamento. Sicuramente per dare man forte a difendere imprese e lavoratori.
Ora spiegatemi come l’Ars, che poi sono i politici diano ascolto o mostrino interesse alle parole dei politici in panchina, cioè voi.