
Modica, dopo oltre sessant anni, riprende la tradizione, interrotta dal Vescovo di Noto Mons. Calabretta, della processione dei SANTUNA, vale a dire della effige dei dodici Santi Apostoli, preceduti dal gigante Santo “traghettatore” Cristoforo. Sono effigi elaborate in materiali diversi come carta pesta, legno, gesso, stoffa, etc, che raggiungono anche altezze considerevoli, fino a 3 metri o più. L’iniziativa è dell’Associazione Culturale Kalikantun di Walter Buscema e Pier Paolo Ruta per ricordare la memoria dei loro genitori, il giornalista Giorgio Buscema e il primo imprenditore del Cioccolato di Modica, Franco Ruta.
La tradizione dei “santuna” ha radici profonde e rappresenta una lunga storia di espressione popolare e devozione religiosa, non solo italiana, ma internazionale.
Le origini risalgono almeno al Medioevo, anche se forme di culto e processioni simili esistono molto prima in varie culture. La costruzione di immagini di Santi, Madonne o figure religiose in modo monumentale era legata sia alla devozione, che alle esigenze di coinvolgimento comunitario.
Tradizione diffusa in America Latina, Francia, Portogallo e Spagna, in Italia si è sviluppata soprattutto tra il XVI e il XVIII secolo, in particolare nel Sud Italia (Sicilia, Campania, Calabria) ma anche Lazio e Toscana, perché in queste regioni le festività religiose sono state per secoli un momento importante di identità e coesione sociale.
I “Santuna” portati in processione, simboleggiano la presenza viva e protettrice dei santi nella vita quotidiana. La grandezza e la maestosità delle statue sottolineano la riverenza e l’importanza attribuita alle figure sacre. In alcuni luoghi la processione serve anche come intervento simbolico contro il male, le calamità o per ottenere favori divini, mostrando un rapporto diretto tra il sacro e il quotidiano.
Sotto l’aspetto antropologico i “santoni” rappresentano un rituale di passaggio nel calendario religioso e culturale di un territorio, aiutano a rafforzano i legami sociali e si trasmettono valori condivisi di fede, identità condivisa, continuità culturale, di appartenenza e orgoglio locale, contribuendo a preservare anche la memoria storica.
Mi piace sottolineare che, anche al di fuori dell’aspetto di fede e religiosità, la processione dei “santuna”, ovunque e quindi anche a Modica, può aiutare gli abitanti, in un periodo di scarsa fiducia nelle istituzioni, di “venti” di guerra, di povertà incipiente, di perdita di valori, a sentirsi parte di qualcosa di più grande di loro stessi, rafforzando l’autostima e il senso di sicurezza collettiva.
Una processione “folkloristica” può creare uno spazio sicuro per l’espressione di emozioni profonde, come speranza, gratitudine, paura o penitenza. Può essere un momento di catarsi, liberazione emozionale, incontro “face to face”, saluti, abbracci, strette di mano.
Mi riferisco a quell’aspetto della psicologia collettiva che gli esperti chiamano di “strategia di coping”, perché lo stare insieme riduce l’ansia e lo stress collettivo, creando un senso di controllo e speranza, di fronte a varie difficoltà esistenziali o sociali.
I “santuna” e qui in particolare i 12 apostoli, seguaci di Gesù e diffusori del Vangelo, preceduti dal gigante traghettatore San Cristoforo, che secondo la tradizione ha trasportato il Bambino sulle spalle, simboleggia la capacità di portare sulle sue spalle il peso del mondo e il ruolo del santo diviene come di “protettore” di tutti coloro che stanno attraversando “fiumi” di dolore o di difficoltà.
L’altezza immensa delle statue sottolinea anche la grandezza, la potenza e la divinità delle figure rappresentate. Queste statue imponenti, facilmente visibili anche da lontano, attirano l’attenzione dei fedeli e dei curiosi, comunicano un senso di grandiosità e rispetto, elevando simbolicamente il “santuni” a simbolo di fede e identità comunitaria. L’effetto scenografico è di grande suggestione, crea un forte impatto emotivo e rafforza il senso di sacralità dell’evento, ma anche la coesione sociale.
Bentornati “santuna” a Modica!
4 commenti su “Il ritorno del “Santuna” a Modica…..di Piergiorgio Barone”
Mi rivolgo all’ Autore dell’ articolo per domandarGli se sia a conoscenza del motivo o dei motivi che spinsero Mons. Calabretta a sospendere questa manifiestazione. Grazie!
L’autore dell’articolo è compiaciuto dell’iniziativa perché chi l’ha ideata sono compagni e amici. Questione legittima. Tuttavia, le ragioni profonde che portarono alla sospensione sarebbe bene emergessero
Leggo:
“l’evento simboleggia la capacità di portare sulle sue spalle il peso del mondo e il ruolo del santo diviene come di “protettore” di tutti coloro che stanno attraversando “fiumi” di dolore o di difficoltà”… “elevando simbolicamente il “santuni” a simbolo di fede e identità comunitaria”… “L’effetto scenografico è di grande suggestione, crea un forte impatto emotivo e rafforza il senso di sacralità dell’evento, ma anche la coesione sociale”…
E questi Santoni dovrebbero aiutare a risolvere i problemi di Modica? Ma come siamo caduti in basso, anzi, indietro.
-“strategia di coping” ovvero il nuovo oppio dei popoli, in piccolo, Modica laboratorio di regressione sociale.
Ciccio
Non tutti sono aridi di spirito ,
La spiritualità è un dono che molti hanno è ne beneficiano , il dono della fede in Dio è il dono più grande che può ricevere l’uomo , la fede ti fa vedere le cose in modo diverso , ti aiuta , ti da speranza, non ti fa sentire solo , è un dono , molti uomini e donne lo ricevono , vivono una vita raffrontantosi con la parola di Dio , cercando di rispettare le leggi di Dio , leggi che se rispettate fanno vivere meglio , sono persone normali, né fanno parte tutti gli strati della società, a volte sono persone colte e intelligenti, a volte sono persone umili ,
Una volta quando la vita era molto misera , si guardava il cielo in attesa della pioggia , si pregava ,il cuore umile aveva fiducia in Dio ,
Oggi per molti questi problemi non esistono, il 27 assicurato piove o non piove , tutto a disposizione senza bisogno di pregare Dio , allora la figura di Dio non è necessaria ,anzi disturba , con le sue leggi i suoi comandamenti, Ma ancora credete a queste cose??
L’uomo moderno , evoluto , indipendente, intelligente, ha deciso che si è creato lui stesso , lui è tutto ! il resto è relativo .