
Il signor Carmelo, un pensionato di Ragusa di 71 anni si è rivolto alla nostra associazione per segnalare come sia stato prima abbandonato e poi letteralmente dimenticato , o peggio ancora depennato, dall’elenco dei pazienti in attesa di un intervento chirurgico.
Tutto ha inizio il 18 dicembre 2024 quando , dopo una serie di peripezie , viene finalmente chiamato dall’ospedale di Ragusa per il pre-ricovero per un intervento (già previsto per il successivo giorno 20 ) all’apparato urinario. Lo stesso giorno del previsto intervento con una telefonata viene avvertito che non si potrà procedere a quanto previsto e sarebbe stato richiamato al più presto dall’ospedale.
Il 10 gennaio con un avviso urgente viene invitato per l’indomani e sottoporsi all’intervento che, è bene dire non è particolarmente complesso, ma sicuramente invalidante per il paziente. Due ore prima dell’orario previsto per l’appuntamento in ospedale un’altra telefonata avverte del nuovo rinvio. Questa volta il rinvio è a data da destinarsi e però assicurano che a breve il paziente sarà richiamato.
Dopo due mesi di attesa il signor Carmelo torna a chiedere notizie sul suo caso. La risposta è a dir poco stupefacente. Il suo intervento era stato “dirottato” a sua insaputa all’ospedale di Modica.
Ovviamente l’ospedale di Modica lo avrebbe avvertito per tempo.
A distanza di sei mesi dalla data del previsto intervento e dopo il palleggiamento tra Ragusa e Modica il signor Carmelo torna a chiamare l’ospedale di Modica e riceve una risposta incredibile. Al telefono, senza che la persona si fosse qualificata, gli viene comunicato che l’ospedale di Modica non era disponibile e che toccava a lui darsi da fare per trovare una soluzione. Insomma anche per il signor Carmelo il messaggio è: cercati un padrino oppure apri il portafoglio.
Rosario Gugliotta presidente Comitato Civico Articolo 32
4 commenti su “La storia del signor Carmelo di Ragusa. Riceviamo”
Ormai non mi meraviglio più di niente, tutti gli Istituti pubblici sono allo sfacelo più totale. Vedi quel signore 70 enne che non ricevendo la pensione dopo due mesi chiede spiegazioni all’INPS e questi gli dicono che deve dimostrare di essere vivo. Di malcapitati nelle grinfie dei burocrati e loro esecutori se ne contano a migliaia, solo che pochi approdano nei grandi media. Poi qualcuno frigna perchè gli dici le cose come stanno o per come le dici.
Comunque recitando una vecchia canzone di Luigi Tenco: vedrai, vedrai, che cambierà, forse non sarà domani, ma un bel giorno cambierà……
Intanto ,
Direi ai responsabili della ASL
Di umanizzazione i rapporti con i cittadini/Pazienti,
Umanizzare, avere rapporti con persone non con telefoni e segreterie telefoniche.
Voi esistete perché ci sono i cittadini da servire !!
Dobbiamo chiarire che dovete fare bene il vostro lavoro , non state facendo un favore .
I cittadini pagano le tasse con le tasse si costruiscono i centri di cura .
Quindi dovete mettere al primo posto il cittadino.
Se qualcuno fa male il proprio lavoro deve essere messo in condizioni di farlo meglio !!
Se qualcuno fa male il proprio lavoro deve essere messo in condizioni di farlo meglio, giusto, se qualcuno è ignorante come una capra deve andare a scuola, anche quella serale, è il diritto di ogni cittadino.
Ah Spinè, quelli dell’Inps, ammiccando con professionisti compiacenti, sanno a chi dare la pensioncina di invalidità ai finti disabili (im)prenditori