
Il Codacons interviene con forza sul caso Visodent, la catena odontoiatrica sotto inchiesta che ha chiuso lasciando centinaia di pazienti siciliani senza cure e con rate da saldare. A seguito dell’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Catania, l’associazione ha avviato un’azione volta ad accertare eventuali responsabilità deontologiche dei medici che hanno operato all’interno delle cliniche.
Sono stati interessati gli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Catania, Palermo, Messina, Ragusa e Trapani, con la richiesta di aprire istruttorie disciplinari per verificare chi, tra i professionisti, abbia agito in buona fede e chi invece possa aver consapevolmente continuato a sottoporre pazienti a trattamenti, pur sapendo dell’imminente chiusura delle strutture.
«Da giorni riceviamo numerose segnalazioni da parte di cittadini che avevano sottoscritto piani di cura e si ritrovano oggi senza assistenza – dichiara l’Avv. Giovanni Petrone, Presidente Regionale Codacons Sicilia –. È necessario fare piena luce sul comportamento dei singoli professionisti: chi ha agito rispettando le regole va tutelato, ma chi ha approfittato della situazione deve risponderne dinanzi all’Ordine.»
«Chi ha tradito la fiducia dei cittadini e ha agito in violazione del Codice Deontologico va sanzionato – aggiunge il Prof. Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons –. Siamo pronti ad andare fino in fondo. La magistratura farà il suo corso, ma anche gli Ordini devono fare la loro parte.»
Il Codacons ha già attivato un servizio di tutela per le vittime della vicenda Visodent, che possono ricevere assistenza e aderire all’azione collettiva scrivendo a sportellocodacons@gmail.com o inviando un messaggio WhatsApp al 3715201706.