
Cinque anni circa di “gogna”. Tanto è durata una vicenda che ha visto, suo malgrado, imputato un operatore scolastico di Rosolini. Era stato accusato di violenza sessuale su minore aggravata dell’età della bambina. Due erano state le richieste di archiviazione a seguito delle discussioni della difesa avanti al GIP di Siracusa; entrambe erano state impugnate dalla parte civile costituita. Una vicenda lunga, complessa, che ha portato alla richiesta di imputazione coatta con il conseguente incardinamento del procedimento ordinario che ha indotto la difesa, composta dagli avvocati Luigi Moncada e Giuseppe Pellegrino, a chiedere un rito alternativo, ovvero l’abbreviato condizionato all’escussione di due testimoni. (la competenza in caso di rito ordinario sarebbe stata della Corte d’Assise). A seguito di approfonditissime indagini difensive, sono emersi alcuni elementi tali da lasciare intendere senza dubbi che l’imputato era assolutamente estraneo ai fatti: assenza dal lavoro per il periodo sotto indagine, discordanze assolute tra la descrizione dell’imputato della parte offesa e altri elementi strettamente processuali.
È stato un lavoro minuzioso quello della difesa sia in studio che in termini di indagini difensive.
Dopo una lunga discussione e le minuziose arringhe difensive, il magistrato siracusano ha deciso per l’assoluzione dell’imputato “perché il fatto non sussiste”.