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Durante una conferenza in Catalogna, il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha espresso il desiderio che la Palestina sia riconosciuta come Stato nel Parlamento spagnolo il prossimo 22 maggio. Sanchez ha sostenuto questa misura “per convinzione morale”, considerandola una giusta causa e “l’unico modo” per raggiungere la pace e la sicurezza nel conflitto israelo-palestinese. Ha anche chiesto la fine del conflitto e l’arrivo di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Durante la conferenza, Sánchez ha criticato il Partito Popolare all’opposizione per il suo rifiuto di riconoscere lo Stato palestinese, rispondendo all’ex primo ministro José María Aznar dicendo che “la Spagna lo riconoscerà”. Inoltre ha applaudito la performance del suo partito, il Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE), alle elezioni catalane del 12 maggio scorso, ribadendo che “Salvador Illa sarà un eccellente presidente” della Generalitat. La Spagna sarebbe il decimo paese in Europa a riconoscere la Palestina come Stato. Nell’elenco dei 9 paesi che l’hanno già fatto figurano: Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Ungheria, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia e Svezia. Sanchez ha confermato che il riconoscimento non avverrà martedì in Consiglio dei ministri come previsto, ma “nei prossimi giorni”, poiché si sta ancora coordinando per farlo insieme ad altri paesi europei. Una decisione la sua che suona tanto come il prezzo da pagare ai partiti di estrema sinistra per rimanere al potere.