
Le autorità sudafricane hanno riferito che il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa e altri cinque capi di stato africani si recheranno il prossimo giugno in Russia e Ucraina per cercare di avviare colloqui di pace. Lo ha annunciato il direttore generale del Dipartimento per le relazioni internazionali e la cooperazione, Zane Dangor, davanti a una commissione parlamentare, dopo che il presidente sudafricano aveva espresso, il giorno prima, la sua disponibilità a mediare le trattative. “All’inizio di giugno, i sei capi di stato si recheranno nelle due capitali per partecipare al ruolo di facilitazione e raggiungere almeno un accordo di cessate il fuoco”, ha detto Dangor. L’alto funzionario sudafricano ha sottolineato che questa iniziativa “è stata condivisa con il Segretario generale delle Nazioni Unite, che ha espresso il suo sostegno, ma interagiremo anche con altri attori, compresi gli Stati Uniti”. In precedenza, il capo dell’Esecutivo sudafricano aveva annunciato che i presidenti Vladimir Putin e Volodímir Zelenski avevano dato il via libera alla visita della delegazione. La delegazione è composta, oltre dal presidente Sudafricano Ramaphosa, dai presidenti di Zambia, Senegal, Repubblica del Congo, Uganda ed Egitto.
1 commento su “Sei Stati africani mediatori a Kiev e Mosca per un cessate il fuoco”
Dopo aver vietato per decreto qualsiasi tentativo di mediazione, aver rifiutato qualsiasi trattativa ed aver bloccato sul nascere qualsiasi proposta del Vaticano, infliggendogli una bella umiliazione, per quale motivo volodimiro dovrebbe cercare un cessate il fuoco? Per prendere tempo e riorganizzarsi, come per gli accordi di Minsk?
Oppure perché gli usa sono a rischio default, gli europei bruciano bandiere nato ed il massacro degli ucraini da parte del loro presidente è evidente, senza aver fatto il benché minimo progresso militare? O perché il nazismo e la persecuzione, anche religiosa, stanno diventando fin troppo evidenti?