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Le infrastrutture al “centro”: il programma di Ignazio Abbate

Tempo di lettura: 2 minuti

Infrastruttura: una parola che fa paura a tanti siciliani e che ha dato adito a luoghi comuni e lamentele datate ma pur sempre attuali. Che quello delle infrastrutture per la Sicilia sia un problema di antica nascita e difficile soluzione è sotto gli occhi di tutti. Tanto quanto le immancabili promesse che ad ogni campagna elettorale riempiono pagine di giornali e comizi in piazza. Ne è consapevole il candidato dell’UdC, Ignazio Abbate, che ha pensato nel suo programma ad un nuovo approccio, a tratti rivoluzionario, nell’affrontare il dramma delle infrastrutture e dell’isolamento siciliano. Un metodo più concreto, più aderente alle realtà che lasci da parte i sogni, le promesse mai mantenute e le illusioni che esse generano. “Le infrastrutture sono la base per il funzionamento economico, sociale e di vita moderna di ogni territorio. A maggior ragione di un’isola come la nostra. Se il claim del momento, alla luce dei superbonus e del PNRR nazionale, è la ristrutturazione e l’innovazione con interventi di riqualificazione energetica, sismica e sociale, anche nelle infrastrutture occorre dare dare priorità alla ristrutturazione, rifunzionalizzazione, completamento e manutenzione costante delle opere esistenti. Inutile fare voli pindarici su autostrade, ferrovie e ponti se quel poco che già abbiamo è lasciato al proprio destino. Deteriorato e fatiscente, un disservizio al cittadino quando non direttamente un pericolo per l’incolumità pubblica. Per raggiungere lo scopo sono necessarie maggiori fluidità e velocità dei flussi finanziari, la semplificazione dei meccanismi di gara e di affidamento degli appalti. Nel dettaglio le strade dovranno essere ripulite con interventi straordinari e di somma urgenza, mettendo in sicurezza i cigli per la riduzione del rischio incendi, ripavimentando e potenziando la segnaletica. Un’opera massiccia di ricognizione è indispensabile su tutte le scuole per individuare i punti di criticità su cui intervenire immediatamente. Stesso discorso per gli edifici pubblici. Sulle opere già esistenti, penso ai porti e soprattutto agli aeroporti minori di Comiso e Trapani, bisogna ampliare e modernizzare le aree e le infrastrutture a loro connesse e potenziare anche le tratte delle cosiddette autostrade del mare facendo diventare la Sicilia l’hub del mediterraneo. Abbiamo una posizione geografica che tutto il Mondo ci invidia ma non sappiamo sfruttarla a dovere. Solo partendo da queste basi concrete potremo pensare un domani di programmare e soprattutto realizzare grandi opere infrastrutturali per avvicinare la Sicilia agli standard europei”.

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5 commenti su “Le infrastrutture al “centro”: il programma di Ignazio Abbate”

  1. Belle parole!
    Ma i fatti sono altra cosa.
    Affidarci a furbacchioni della politica del passato, che utilizzano da decenni il voto di scambio inverso.
    Maestri delle promesse.

  2. Mi permetto..ma almeno tutto il poema fosse scritto di mano e non da uno scribano..il tempo ce stato in abbondanza lo stesso tempo ci mostra la torre di misfatte.

  3. ….. Potremo pensare un DOMANI …. Campa cavallo che l’erba cresce! Gnaziu… grandi infrastrutture in Sicilia per avvicinarla agli standard europei…..? ma sarebbe già, un passo di grandissima civiltà, risolvere il problema della spazzatura, scenario deprimente e offensivo,oltre che rischio per la salute pubblica. Realizzare un paio di termovalorizzatori? sarebbe idea più concreta!!! E poi, la Sicilia è già l’hub del mediterraneo….. approdano tutti….
    incontrastati.!!! Su questo non c`è nulla da fare? Almeno per ripristinare un po’ di ordine e sicurezza sociale!! Tuttavia si può dire : ” ” Un programma teorico, valido per un’altra futura tornata elettorale, sempre lo stesso…propagandistico ” “

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