
I firmatari si una petizione a Pozzallo chiedono l’intervento del Prefetto affinchè vigili sulla doverosa attività del Presidente del Consiglio comunale e sulle sue eventuali omissioni. La petizione è scaturita dall’allarme per la salute pubblica suscitato dall’ erogazione dell’acqua a fini potabili attinta dal pozzo Inchiudenda del 5 luglio scorso della quale è stato fatto solo quattro giorni dopo successivo divieto, senza alcuna garanzia in ordine alla sigillatura del detto pozzo;
“Richiamato il verbale di conferenza dei capigruppo del 9 agosto – è scritto nella richiesta – mediante il quale gli esponenti di maggioranza, in accordo con il Presidente, hanno ritenuto satisfattivi i chiarimenti del Sindaco e pertanto inopportuna e comunque non necessaria la convocazione del Consiglio Comunale in seduta aperta al pubblico alla quale sarebbe possibile ovviare, a loro dire, con seduta ordinaria in streaming; ritenuta l’opposizione a tale volontà ribadita dai consiglieri capigruppo comunali Giuseppe Sulsenti e Giorgio Scarso che hanno, peraltro, contestato la narrazione dei fatti enunciati in tale sede nonché nel separato contestuale comunicato a firma del Presidente e nelle note tecniche allegate alla risposta alla interrogazione, poiché non rispondenti al vero; ritenuto che il rifiuto alle richieste contenute nella petizione si risolve in un intollerabile quanto illecito atto di violazione dell’esercizio democratico riservato alla popolazione, insistono perché il Presidente del Consiglio, in adempimento delle sue responsabilità, convochi a breve il Consiglio Comunale in seduta aperta così come richiesto e come di diritto di tutti i firmatari della petizione, oltre che di quanti non firmatari, ai sensi e per gli effetti dell’art. 8, comma 2, lett. d), dello Statuto comunale”.