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Consumi giù dell’8,7% ad agosto in provincia di Ragusa

Le rilevazioni di Confcommercio
Tempo di lettura: 2 minuti

Ancora dati, ancora rilevazioni dell’ufficio studi Confcommercio che riguardano anche la provincia di Ragusa. “Ad agosto – afferma il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – consumi giù dell’8,7%. Situazione drammatica per i servizi ricreativi (-61,6%), gli alberghi (-35%) e i pubblici esercizi (-26%). A settembre, invece, il Pil è stato stimato in rialzo: +2,6% su base mensile. Si tratta di un dato che, se confermato, porterebbe comunque la perdita, rispetto allo stesso mese del 2019, a -6,8%. Di conseguenza, nel terzo trimestre, per quanto riguarda la nostra area territoriale, il Pil crescerebbe del 10% sui tre mesi precedenti e risulterebbe in calo del 9,5% rispetto al periodo luglio-settembre 2019. Quanto ai consumi, l’Indicatore consumi Confcommercio indica per agosto, con riferimento alla provincia di Ragusa, un calo dell’8,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (-0,5% per i beni e addirittura -23,3% per i servizi”). Manenti aggiunge: “Possiamo ben dire, sulla scorta dei numeri provenienti dall’ufficio studi della nostra associazione di categoria, che il terzo trimestre si chiude con molte incognite anche nell’area iblea. I miglioramenti produttivi e i tentativi di recupero continuano ad essere disomogenei, mentre le famiglie continuano a mantenere atteggiamenti ambivalenti nei confronti del consumo”. In difficoltà, soprattutto, molti segmenti dei servizi, in particolare le attività connesse al tempo libero, ai trasporti e al turismo. E le prospettive a breve continuano ad essere molto incerte. Che fare? “Per il terzo trimestre ci attendiamo un forte rimbalzo statistico ma non ancora sufficiente per recuperare le perdite provocate dalla crisi Covid – dice Manenti – Nel 2020, infatti, si prevede una caduta del Pil di oltre 9 punti percentuali. Per rafforzare la crescita è necessario utilizzare, così come richiesto dai vertici nazionali della nostra associazione di categoria, a cominciare dal presidente Carlo Sangalli, tutte le risorse europee e superare i problemi strutturali del Paese senza dimenticare che la riforma fiscale, mai avviata, rimane una priorità”.

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