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Modica. Al via i lavori di prevenzione del rischio idrogeologico

Tempo di lettura: 2 minuti

In netto anticipo rispetto all’arrivo della stagione delle piogge, sono iniziati a Modica i lavori di messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico sui letti dei torrenti più a rischio, San Liberale, Passo Gatta, San Silvestro – Rassabia. Gli interventi consistono nello sgombero da qualsiasi tipo di detrito presente( massi, alberi, rovi, sterpaglie) che, in caso di pioggia intensa, potrebbero ostruire il flusso dell’acqua causando l’esondazione del fiume. “Come ogni anno – commenta il Sindaco – cerchiamo di anticipare la stagione delle piogge con questi importantissimi lavori che ci consentono di avere maggiore sicurezza in prossimità dei nostri corsi d’acqua. Purtroppo, in passato, abbiamo visto quanto possa essere pericoloso trascurare questo tipo di manutenzione. Per tale motivo dedichiamo la massima attenzione alla pulizia degli alvei e a qualsiasi tipo di intervento finalizzato alla prevenzione dei rischi per la popolazione”.

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15 commenti su “Modica. Al via i lavori di prevenzione del rischio idrogeologico”

  1. Signor Sindaco xche’ davanti ai libri? Ha letto la sua dichiarazione di sicurezza..Come ogni anno ..purtroppo in passato..ma e’ il suo passato!

  2. Giovanni Savarino

    Lodevole iniziativa ma ad oggi, 3 settembre, a San Silvestro Rassabia non si è mossa foglia. Non so altrove. Il canale che costeggia la stradella lungo il fondo di cava Fazio è una pietraia alla stessa quota della strada ed inoltre periodicamente sbarrato dagli attraversamenti privati. Capisco che ormai i cartelli di cantiere non usano più ma magari saperne qualcosa di più preciso ? Le piogge sono alle porte.

  3. Ottima iniziativa, occorre essere tempestivi, l’inizio delle piogge, oggi purtroppo, nella maggior parte dei casi determina danni disastrosi. Così almeno si eviterà di infangare progettisti del passato, accusando a destra e manca di errori progettuali su opere del passato, mentre, più banalmente è evidente la totale mancanza di manutenzione. Vi vuole potrà ben comprendere.

  4. Giovanni Savarino

    Le opere del passato, immagino ci si riferisca al serpentone che alla “vignazza” si addentra misteriosamente dal ponte “mulinelli” verso il nulla, sono corresponsabili della disastrosa alluvione del gennaio 2017 semplicemente perché in tanti decenni trascorsi nessuno si è posto il problema di dare un senso a quell’opera. Il problema è stato trattato nelle 2 conferenze sul tema alluvioni a suo tempo organizzate dall’ associazione “Dialogo” ma evidentemente gli incontri non sono serviti nemmeno a porre degli interrogativi. E così ci si illude ancora che basti pulire gli argini per stare tranquilli. Ne’ mi risulta che, approfittando dei finanziamenti cospicui di cui si parla, si sia avviato uno studio serio e completo atto a risolvere definitivamente e completamente il problema. Personalmente ritengo che continuare con delle semplici manutenzioni ordinarie sia del tutto irresponsabile. Spero vivamente di sbagliarmi ma temo seriamente per la mia città.

  5. @ ‘zulu :
    Le ho detto e ripetuto che”qualcuno” ha deviato l’alveo del torrente , cosi da dare più spazio alla riva di dx del torrente . ( HO PROVE FOTOGRAFICHE da poterle mostrare )
    Nell’aria di golena , sempre a dx ,successivamente si sono edificati 2 palazzi .
    Sempre nella stessa area di golena , avevano intenzione di far sorgere ben 7 palazzine , nonostante i carotaggi facevano emergere il classico suolo alluvionale dei torrenti .
    Le concause verificatesi nel gennaio 2017 , potrebbero ripetersi , anche più disastrosi .
    Quanto si è verificato il 26 settembre 1902 potrebbe riaccadere , senza alcun dubbio . . .
    Bastano poche nozioni di IDRAULICA per comprendere la reale possibilità che l’evento alluvionale si potrebbe riverificare .
    La quantità di acqua dell 26/27 settembre 1902 , metterebbe in ginocchio , ancora una volta Modica .

  6. Condivido la preoccupazione per la nostra citta del signor Giovanni Savarino, tuttavia, a proposito del serpentone, evidenzierei che, a parte il avori di pulitura che dovrebbero essere eseuiti annuallmente, il problema di quella opera è sicuramente il fatto di non essere stato completato, pertanto, anche io ritengo non abbia nulla di sbagliato e non ci sia nessun errore progettuale. Un alveo naturale, o si lascia non sistemato oppure si fa quel serpentone (in parte già realizzato) che è propedeutico alla totale copertura per rendere fruibile la viabilità sovrastante, in modo tale che si possano poi creare parcheggi e quant’altro può servire nell’arredo urbano. Signor Savarino, se tutto questo non è stato completato, non vuol dire che sia stato un problema di progettazione, ma semplicemente una mancanza di finanziamenti pubblici cha avrebbero consentito il completamento dell’opera (credo che i finanziamenti allora erano della Cassa del Mezzogiorno). Ma va bene così, forse ciò che si può tranquillamente vedere dovrebbe essere sintetizzato e rappresentato all’amministrazione in modo chiaro e magari, fare si che invece di sperperare risorse economiche per festini a Marina o per finanziare ronde private e vigilanza notturna, l’amministrazione si adoperi a spendere un po di quattrini per completare per quanto possibile o fare interventi mirati alla messa in sicurezza delle aree laterali al serpentone stesso. Non so cosa ne pensi il signor Savarino, mi piacerebbe sentire il suo punto di vista, proiettato a dare il proprio contributo alla soluzione del problema senza polemiche.

  7. Giovanni Savarino

    Scusi puppetta ma dove ha letto di errori progettuali o di polemiche ? Ho detto che a quella incompiuta occorre dare un senso; cosi come è adesso è una diga per l’acqua che scende da via Fontana e non e’ utile a smaltire l’acqua proveniente da “passo gatta”. Evidenteme lei non ha seguito i lavori dei due convegni.

  8. Allo scientifico non fanno Idraulica , e puppetta non riuscirà a comprendere .
    Ma all’UTC non hanno scuse . . .
    Abbiamo visto cosa è accaduto con un “effetto diga” modesto , nel gennaio 2017 .
    Vi lascio immaginare un “effetto diga” con precipitazioni simili al settembre 1902 .
    È accaduto . . . e potrebbe riaccadere .
    Stolto quell’essere che non fa tesoro delle esperienze passate .

  9. Osserviamo con piacere che ormai non si parla più di errori o errate progettazioni, per la verità negli archivi del sito esisteranno tante di quelle polemiche che oramai sono rimosse grazie a Dio, ma nello stesso tempo leggo di terroristi che accusano parlando di edifici che hanno modificato il corso dell’alveo. Ma certamente, ma la questione era incentrata sul fatto che qualcuno nel passato aveva detto che il serpentone, come viene definito nei precedenti commenti, fosse posizionato non sull’alveo. Se qualcuno mi dice che sono stati costruiti edifici in posizione non corretta, bah, per questo non ho nulla da dire, occorre rivolgersi al Comune. Terrorista ci sfoggia tante di quelle forbite nozioni che, per la verità, non ci interessano, io sono intervenuto tempo fa, solo per evidenziare la correttezza del lavoro di chi non può più rispondere. Solo per questo.

  10. I due palazzi coinsistono in area di golena del torrente Pozzo dei Pruni , adiacenti alla diga-ponte di via Fontana .
    Sotto l’amministrazione Buscema , vi furono FORTI pressioni per edificare ben 7 edifici , sempre in area golena di dx .
    Dai saggi , ad opera della ditta con il progetto in mano dei complessi da edificare , emerse il muro di contenimento del torrente (sponda destra) .
    Tale sponda trovasi in linea col muro-banchina del “Ponte re mulinedda”, mentre l’attuale alveo intubato del torrente si trova insistere nell’area di golena di sx .
    Pertanto l’alveo del Pozzo dei Pruni , fu intubato è spostato di oltre 12-15 mt sull’area di golena di sx .
    Tutto ciò per lasciare margine a sufficienza a dx , tale da edificarvi 2 palazzi , ma sempre in golena .
    I carotaggi effettuati la dove dovevano edificare i sette edifici , hanno evidenziato dei substrati alloctoni incoerenti molto profondi , in alcuni punti la roccia madre la si trova oltre i 26.50 mt , a dimostrare il letto millenario di un torrente importante .
    Ricordo che è VIETATO edificare in golena .
    L’impresa lascio aperto un varco nel muro-banchina di dx ( adiacente all’imboccatura del serpentone) .
    La concomitanza di una frana di detriti , venuti giù dall’impresa di frantoio che insiste sulla San Marco Mista , si parò a diga all’imboccatura del tubo-torrente .
    Pertanto il flusso di piena , lungo l’alveo principale , in pochissimo tempo tracimò dalla sponda dx nell’area di golena …occupata da 2 enormi palazzi .
    I danni sono stati limitati , anche se ingenti , per l’implosione della”modesto effetto diga”.
    L’allagamento , ad opera di un nubifragio , fu causato dagli umani .
    Non si capisce , come mai gli esposti presentati in Procura ( ben corredati ) per colpa , non hanno ancora trovato motivo di “ISCRIZIONE” dei colpevoli .
    E le promesse di liquidazione danni da calamità , non hanno trovato concreto successo .

    “L’acqua ha memoria . . torna a passare successivamente , dove era passata prima “.

  11. terrorista spiega bene, sarà sicuramente ingegnere. Dovrebbe fornire qualche idea sulla soluzione del problema. Edifici costruiti in zona pericolosa, purtroppo, avrebbero dovuto essere controllati dal Comune e dall’ufficio tecnico comunale, ma sono state rilasciate le concessioni edilizie. Se ricortdo bene ci furono anche ricorsi al TAR ed i lavori furono sostesi per diversi mesi, ma alla fine, i privati costruirono lo stesso. Mi conferma questo terrorista? Secondo lei cosa si può fare per evitare ulteriori pericoli, non credo sia razionalmente possibile eliminare questi edifici e quindi la soluzione dovrebbe essere altra. Comunque anche a me sta bene che non si parli del canalone, quello deve essere completato. terrorista, potrebbe essere che il completamento dell’opera interrotta tanti anni fa potrebbe risolvere la questione, io penso che convogliare correttamente le acque attraverso muri d’ala all’interno della enorme condotta e sistemare e rimodellare le parti laterali il canalone potrebbe ridurre i pericoli, anche se, con le forze della natura non si può mai scherzare.

  12. Giovanni Savarino

    @Pippo i muri d’ala sono una parte della soluzione, il completamento secondo il progetto originario potrebbe essere un’altra soluzione perché voglio immaginare che il buon Ciccetto Diana (mio buon amico) avesse in mente la soluzione definitiva. Io ovviamente ho la mia soluzione e ne possiamo parlare (attenzione, non ho interesse personale, sono pensionato) .Quello che non si può fare è pensare di progettare in chat. Ci è stato detto che sono pervenuti milioni di euro per la mitigazione del rischio geologico ? Bene si dia incarico ad una equipe di bravi tecnici per lo studio e la redazione di un progetto DEFINITIVO perché lo ripeto ancora una volta, il problema è assai più articolato di quanto appaia anche perché la costruzione di quei 2 palazzi e l’alienazione dell’area risultante dall’aver convogliato il percorso nello stretto cunicolo coperto, hanno complicato la soluzione. Uno strutturista, un idraulico, un geologo bravi, sottolineo bravi e non amici degli amici, sapranno sviscerare il problema. Se al contrario si preferisce distribuire soldi agli amici che hanno un trattorino e che devono sbarcare il lunario facendo finta di pulire gli alvei vabbè, speriamo che quest’anno il buon Dio sia clemente ma statisticamente una alluvione come quella del 1902 arriverà, resta solo da sapere quando.

  13. È appena stato conferito l’incarico per le indagini geologiche propedeutiche al conferimento di quello per il progetto vero e proprio. I tempi non sono dunque brevissimi, ci vorrà almeno 1 anno per avere il progetto esecutivo approvato e poi ci sarà la gara d’appalto e poi l’inizio dei lavori e poi i ricorsi e poi…. Speriamo che Giove pluvio sia clemente, la condizione attuale non è migliore di quella del gennaio 2017.
    http://comune.modica.gov.it/wp-content/uploads/2020/09/determina-n.2140-2020.pdf

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