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Sbarco a Pozzallo, individuato lo scafista, costretto a condurre il gommone

Dopo l’ennesimo sbarco a Pozzallo, la Polizia ha ancora una volta individuato lo scafista, costretto dai libici a condurre il gommone.Tutti i migranti hanno riferito che un libico li ha condotti poco fuori le coste di Tripoli e poi ha minacciato un ivoriano di continuare a pilotare il gommone.
I migranti hanno pagato 1.500 euro per raggiungere l’Europa dopo diversi mesi passati nelle connection house libiche, capannoni fatiscenti dove vengono stipati i migranti da parte dei trafficanti di uomini in Libia; la notte del 30 maggio sono partiti da Tripoli a bordo di un gommone; dopo 10 minuti di navigazione, il pilota del gommone si tuffava in mare salendo su una barca condotta da trafficanti libici costringendo, con la minaccia, un ivoriano a prendere il comando.
Tutti i migranti hanno confermato questa versione dei fatti per tanto non è stato possibile procedere al fermo.
Dopo poche ore di navigazione hanno trovato la nave della Ong Aquarrius che li ha soccorsi perché a bordo di un gommone sovraccarico.
Dopo il salvataggio i migranti sono stati tutti trasportati a Pozzallo e accolti presso l’Hotspot per l’identificazione e il successivo trasferimento presso i centri presenti sul territorio nazionale indicati dalla Prefettura di Ragusa che cura l’accoglienza.
Tra gli sbarcati, a differenza dell’ultimo approdo, non è stata riscontrata la presenza di soggetti che già avevamo tentato di fare ingresso in Italia o che vi avevano dimorato commettendo reati per poi essere espulsi.

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