
RAGUSA, 02 Dicembre 2025 – Tensione e polemiche nella politica modicana dopo l’episodio verificatosi questa mattina (o ieri, a seconda di quando si sceglie di pubblicare) in seno alla Commissione Risorse. La seduta, convocata per discutere e votare il cruciale nuovo Bilancio di previsione che dovrà presto essere sottoposto al Consiglio Comunale, è stata interrotta per la mancanza del numero legale, causata dall’abbandono dei membri dell’opposizione.
L’episodio è stato duramente stigmatizzato da Maria Grazia Criscione della Direzione Ragusa, la quale ha lanciato un’aspra critica, accusando apertamente l’opposizione di ostruzionismo politico a scapito dell’interesse generale della città.
La Commissione Risorse è composta da otto membri, quattro in rappresentanza della maggioranza e quattro dell’opposizione. Stando al resoconto, dopo una fase iniziale di discussione sull’atto finanziario più rilevante dell’anno, i consiglieri di minoranza hanno progressivamente lasciato la Commissione.
Il culmine si è raggiunto quando l’ultimo consigliere rimasto, rappresentante del Partito Democratico (PD), avrebbe deciso di abbandonare i lavori dichiarando espressamente e ad alta voce l’intento di far mancare il numero legale e, di conseguenza, di sabotare la votazione dell’atto.
“Viene prima la politica, in questo caso smaccatamente ostruzionistica, o l’interesse pubblico?” ha chiesto retoricamente Maria Grazia Criscione, sottolineando la gravità del gesto.
L’esponente della Direzione Ragusa ha incalzato l’opposizione sul doppio standard politico, trasformando la sua critica in un’interrogazione diretta: “Con che faccia ci si erge pubblicamente a paladini dell’interesse della città se poi, quando c’è da votare in Commissione un atto fondamentale come il Bilancio, l’unico interesse è fare ostruzionismo?”
L’abbandono ha di fatto impedito alla Commissione di esprimersi sul Bilancio di previsione, un atto essenziale per la programmazione e l’erogazione di servizi e investimenti comunali, lasciando in sospeso il lavoro e costringendo probabilmente a una nuova convocazione. La maggioranza accusa dunque l’opposizione di aver deliberatamente ostacolato la normale procedura democratica per fini puramente politici.












