
Ragusa, 16 ottobre 2025 – Il gruppo consiliare del Partito Democratico al Comune di Ragusa – composto da Peppe Calabrese, Mario Chiavola e Giuseppe Podimani – ha presentato ieri un’istanza formale di annullamento degli atti con cui l’amministrazione Cassì ha dato il via al nuovo appalto per la gestione dei rifiuti, un impegno economico di oltre 100 milioni di euro per gli otto anni a venire.
“Abbiamo deciso di intervenire – spiegano i consiglieri – perché ribadiamo che non è accettabile che decisioni di questa portata vengano prese senza passare dal Consiglio comunale, cioè dall’unico organo democraticamente eletto che rappresenta la città. Si tratta di un servizio pubblico essenziale, che riguarda tutti i cittadini e incide profondamente sulla spesa comunale: non può essere gestito come un atto tecnico, ma deve essere discusso e deliberato alla luce del sole”.
Il gruppo denuncia come l’amministrazione stia procedendo senza alcun reale coinvolgimento della città, evitando il confronto politico e istituzionale che invece dovrebbe accompagnare una scelta di tale rilievo. “È grave – aggiungono – che si voglia tirare dritto, come se Ragusa e i ragusani non avessero il diritto di sapere come vengono spesi più di cento milioni di euro di denaro pubblico”.
Proprio per questo, il gruppo del PD ha già chiesto e ottenuto che sul tema si svolga un Consiglio comunale aperto, la cui data sarà fissata nei prossimi giorni, “affinché i cittadini possano ascoltare, capire e partecipare a una discussione che riguarda il futuro della città e la qualità dei servizi”.
In conclusione, il segretario del circolo cittadino del Partito Democratico, Riccardo Schininà, ribadisce quanto già espresso in precedenti dichiarazioni alla stampa e in aula:
“Non intendiamo rimanere spettatori davanti a decisioni che calpestano le regole democratiche. Se sarà necessario – afferma Schininà – siamo pronti a ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale per riportare in Consiglio comunale e al confronto pubblico un atto che, per importanza e impatto, non può essere sottratto alla discussione della città”.