
Ragusa, 15 ottobre 2025 – Un’autostrada dimenticata, un territorio abbandonato, e una scelta politica che grida vendetta. La CGIL di Ragusa torna a denunciare con forza l’assurda vicenda del lotto 9 della Siracusa–Gela, il tratto che dovrebbe collegare Modica a Scicli, e che invece rischia di restare un sogno infranto nei meandri della burocrazia e delle scelte miopi della politica. La Cgil Ragusa con il segretario generale Giuseppe Roccuzzo, aveva già lanciato l’allarme lo scorso luglio con una protesta simbolica all’imbocco dell’autostrada di Modica, portando sotto gli occhi di tutti un fallimento politico e amministrativo senza precedenti: i 350 milioni di euro destinati all’opera sono stati dirottati altrove per l’incapacità del Consorzio Autostrade Siciliane (CAS) di bandire la gara nei tempi utili. Oggi, per completare lo stesso tratto, servirebbero 640 milioni di euro, ma le certezze continuano a mancare. Il progetto è pronto, esecutivo e cantierabile ma rischia di decadere, con la perdita dei vincoli di esproprio e delle autorizzazioni ambientali. Un danno non solo tecnico, ma strategico, che compromette lo sviluppo di un’area già penalizzata e rischia di “tagliare in due” la provincia di Ragusa.
E mentre si perdono i fondi per un’infrastruttura vitale per il Sud Est, i soldi per la spesa militare si trovano eccome. Proprio ieri, la CGIL di Ragusa era presente a Palermo per il sit-in di protesta contro la decisione del Governo di destinare 252 milioni di euro a fini militari, riprogrammando risorse del FESR e del FSE che dovrebbero invece sostenere la sanità, la scuola, i trasporti, lo sviluppo territoriale. Una scelta definita “inaccettabile” dal segretario generale della CGIL Sicilia, Alfio Mannino, che ha denunciato la totale mancanza di visione strategica della classe dirigente regionale: “Si trovano centinaia di milioni per la militarizzazione del territorio, ha affermato, ma non un euro per le opere che possono cambiare il volto della Sicilia, collegare le città, creare lavoro e garantire servizi essenziali”. La CGIL chiede con forza che la questione del tratto Modica–Scicli torni al centro dell’agenda politica regionale e nazionale, e che il Governo e la Regione si assumano finalmente le proprie responsabilità nel recuperare i fondi necessari. “Non possiamo accettare, cnclude Giuseppe Roccuzzo, che una parte della Sicilia venga condannata all’irrilevanza infrastrutturale mentre si continuano a dirottare miliardi su capitoli di spesa militare. Se non arriveranno segnali concreti, siamo pronti ad una grande mobilitazione per difendere il diritto della nostra terra allo sviluppo e alla dignità.”