
Le scrivo come cittadino siciliano profondamente deluso. Non è solo una questione di politica: è una questione di fiducia, di dignità, di speranza che, ancora una volta, sembra tradita.
La nostra Isola vive da anni emergenze che non possono più essere coperte da promesse e slogan. Strade dissestate, sanità al collasso, giovani costretti a partire, burocrazia che soffoca ogni iniziativa, agricoltori lasciati soli così come i precari dei Consorzi di Bonifica, comunità che vedono chiudere scuole e servizi essenziali.
Ci aspettavamo da Lei una guida capace di affrontare queste urgenze con coraggio e decisione, non con rinvii e compromessi. Invece, troppe volte abbiamo assistito a una politica lenta, autoreferenziale, più attenta alle equilibri di palazzo che alle ferite reali della Sicilia.
Ogni giorno che passa senza interventi concreti aumenta la distanza tra i siciliani e le istituzioni. Noi non chiediamo miracoli: chiediamo serietà, programmazione, ascolto vero, rispetto per chi vive e lavora qui, pagando tasse in cambio di servizi che troppo spesso non arrivano.
Presidente, Lei ha giurato di rappresentare e difendere la Sicilia.
Eppure, guardandoci intorno, vediamo un’Isola che non migliora, ma che in molti aspetti arretra.
La politica regionale non può limitarsi ad amministrare l’esistente: deve cambiare rotta, dare risposte, ricostruire un patto di fiducia con la gente.
Non ci deluda ancora.
Perché ogni promessa mancata non pesa solo sul presente, ma sul futurodi chi, nonostante tutto, sceglie di restare.
Con amarezza,
Andrea Reinato dipendente Consorzio di Bonifica n°8 Ragusa.