
Comiso – Federconsumatori Sicilia apprende con soddisfazione la notizia del ritorno della continuità territoriale all’aeroporto Pio La Torre di Comiso, tanto attesa dopo un percorso a dir poco accidentato.
Con il ritorno di Aeroitalia, unica azienda che ha partecipato ai bandi, tornerà anche l’impegno di Federconsumatori nel monitorare eventuali disservizi visto che, purtroppo, nel recente passato il servizio offerto da questa compagnia aerea non è stato sempre impeccabile.
Al di fuori di ogni polemica, però, Federconsumatori ritiene che i due voli giornalieri A/R per Roma Fiumicino e il volo giornaliero A/R per Milano Linate debbano essere solo il punto di partenza per il rilancio dell’aeroscalo ibleo, non certo un contentino per i cittadini della Provincia di Ragusa e del resto del sud-est siciliano.
“L’aeroporto di Comiso – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – è stato uno degli investimenti più importanti in Sicilia a inizio anni 2000, con decine di milioni di euro di soldi pubblici spesi per trasformare l’ex aeroporto militare in una struttura civile. E’ chiaro che si tratta di un’infrastruttura strategica per tutta l’isola, che non può restare attiva solo per una manciata di voli a settimana”.
Federconsumatori Sicilia, infatti, è convinta che il pieno utilizzo dell’aeroporto di Comiso sia fondamentale per riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta di voli durante i picchi stagionali, abbassando quindi i prezzi dei biglietti. Sempre Comiso, inoltre, potrebbe diventare l’aeroporto di riferimento per lavoratori e studenti fuori sede di una grossa fetta della Sicilia meridionale, che va da Licata a Pachino.
“Ormai è chiaro che per far funzionare gli aeroporti minori servono incentivi mirati ad abbassare i costi dei voli per le compagnie aeree – continua La Rosa – Ci vogliono milioni di euro l’anno, ma la Regione non ci venga a dire che questi soldi non ci sono: ne ha bruciati molti di più con i bonus a pioggia elargiti a tutti, che hanno avuto come unico risultato quello di far crescere ulteriormente i prezzi. La scelta più logica – conclude La Rosa – è investire dove effettivamente serve, dove c’è richiesta di voli, dove le compagnie aeree fanno realmente fatica a mantenere profittevoli le tratte”.