
Ragusa, 26 luglio 2025 – Dopo il recente episodio di divieto di balneazione nelle spiagge di Branco Grande e Kamarina Villaggio – fortunatamente revocato in seguito al ripristino dei parametri di qualità dell’acqua – Legambiente Ragusa torna all’attacco per chiedere misure concrete a tutela del litorale. L’ordinanza sindacale della scorsa settimana, motivata da “probabili sversamenti fognari da abitazioni private”, ha riacceso i riflettori su una problematica annosa.
Per prevenire futuri episodi di inquinamento e salvaguardare la salute dei bagnanti, Legambiente ha inviato una lettera al Sindaco e agli Assessori all’Ambiente e all’Urbanistica, sollecitando controlli immediati sulle case costiere. L’obiettivo è verificare che lo smaltimento dei liquami fognari avvenga correttamente attraverso fosse biologiche a tenuta, scongiurando l’esistenza di impianti “a perdere” che scaricano direttamente in prossimità della costa.
Non solo inquinamento da scarichi: Legambiente Ragusa chiede anche l’abbattimento di tutte le abitazioni abusive costruite entro i 150 metri dalla linea di costa. Questa richiesta si basa sull’articolo 2, comma 3 della Legge Regionale 15 del 1991 e, più recentemente, sulla sentenza 72/2025 del 25 marzo della Corte Costituzionale. Una richiesta, questa, già avanzata in passato a tutti i Sindaci dei Comuni costieri del territorio ibleo da parte dei circoli Legambiente locali.
Legambiente sottolinea come un territorio costiero che si fregia del prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu non possa più tollerare situazioni di illegalità e inquinamento incontrollato. Questi fenomeni, oltre a nuocere all’ambiente e alla salute dei cittadini, offuscano l’immagine di una zona ad alta vocazione turistica. La battaglia di Legambiente mira a tutelare sia l’ecosistema marino sia l’attrattiva turistica del litorale ragusano, garantendo un mare pulito e accessibile per tutti.