
Punta Secca – Il processo a carico di S.C., l’uomo proprietario del camion parcheggiato che fu fatale per Mirko Sokmani e Francesco Arrabito, si è concluso con la condanna condannato a 2 anni e sei mesi di reclusione. La pena è stata pronunciata dal giudice monocratico di Ragusa, Andrea Reale, dopo un’attenta valutazione di tutte le prove raccolte
Durante le udienze, sono stati ascoltati numerosi testimoni oculari, che hanno fornito le loro versioni dei fatti, e che hanno analizzato la dinamica dell’incidente fin nei minimi dettagli. Anche i membri delle forze dell’ordine hanno contribuito con le loro relazioni investigative. Sul fronte opposto, la difesa del camionista ha lavorato per ricostruire una versione degli eventi che scagionasse il proprio assistito.
La tensione emotiva era palpabile in ogni seduta. Le famiglie di Mirko e Francesco, ancora sconvolte dal dolore, hanno presenziato chiedendo a gran voce giustizia per la perdita incolmabile dei loro cari. Alla fine di questo lungo e complesso iter giudiziario. La sentenza ha rappresentato un esito cruciale per le famiglie delle vittime e per l’intera comunità, riaffermando l’importanza del rispetto delle norme sulla sicurezza stradale e la responsabilità individuale al volante.
L’8 agosto 2018, in una calda giornata d’estate, lo schianto di Punta Secca spezzò improvvisamente due giovani vite: quelle di Mirko Sokmani, 19 anni, e Francesco Arrabito, 18 anni. Famiglie, amici e conoscenti furono gettati nello sgomento e nel dolore insopportabile di una perdita del tutto inaspettata.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e riportato dalle cronache locali, l’incidente avvenne su un tratto di strada statale che collega Punta Secca ad alcune delle località balneari più amate del sud della Sicilia. Mirko e Francesco, entrambi poco più che adolescenti, erano a bordo della loro moto, probabilmente diretti verso casa, quando si trovarono sulla traiettoria di un camion parcheggiato in una zona non adeguatamente illuminata. Il mezzo pesante era di proprietà di Salvatore Cilia.
Le ricostruzioni testimoniano come la dinamica sia stata fulminea e fatale. In pochi istanti, la moto dei due ragazzi entrò in collisione con il mezzo pesante. L’impatto fu violentissimo: i soccorsi arrivarono tempestivamente, ma purtroppo per Mirko e Francesco non ci fu nulla da fare. La notizia si diffuse rapidamente tra le vie di Punta Secca, lasciando la comunità in uno stato di lutto e incredulità.
Mirko e Francesco non erano solo due nomi sulle pagine della cronaca. Erano amici inseparabili, accomunati dalla stessa passione per le due ruote e dalla voglia di vivere intensamente la loro giovane età. Entrambi provenivano da famiglie benvolute e inserite nel tessuto sociale locale, e la loro perdita ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di chi li conosceva.
A scuola, nello sport e tra le strade del paese, Mirko e Francesco erano figure sorridenti, capaci di illuminare la giornata degli altri con una battuta o un gesto di gentilezza. I loro funerali hanno visto una partecipazione massiccia di persone, unite nel dolore e nella speranza che un evento simile non si ripeta mai più.