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Carburanti. In Sicilia scende in campo il Codacons e il Comitato Nazionale vittime caro benzina

Tempo di lettura: 2 minuti

Sui prezzi dei carburanti, la presenza di fenomeni speculativi è ormai un fatto innegabile. Resta da chiarire chi realmente stia traendo profitto da un andamento anomalo dei listini che penalizza pesantemente consumatori e famiglie. Lo afferma il Codacons, che annuncia anche la discesa in campo, proprio dalla Sicilia, del Comitato Nazionale Vittime Caro Benzina: una realtà nata per tutelare i cittadini colpiti dai rincari ingiustificati alla pompa.

“Non si può più negare l’esistenza di anomalie – spiegano dal Comitato – quando i prezzi di benzina e gasolio aumentano con estrema rapidità al primo rialzo delle quotazioni internazionali, ma non scendono con la stessa velocità quando i costi di approvvigionamento diminuiscono.”

Alla luce di questo squilibrio, il Codacons e il Comitato rendono noto di essere pronti a presentare esposti alle Procure siciliane per ipotesi di aggiotaggio, qualora emergano elementi concreti di manovre speculative a danno dei consumatori.

La Sicilia è tra le regioni più colpite dal caro carburanti: il costo della mobilità incide in modo drammatico sul bilancio di famiglie, lavoratori, pendolari e piccole imprese, aggravando un contesto economico già fragile. Per questo il Comitato e il Codacons chiedono un immediato intervento della Regione Siciliana, affinché vengano disposti controlli rigorosi sul territorio e misure urgenti di contenimento.

Per segnalazioni, denunce o richieste di assistenza è possibile contattare il Codacons scrivendo a sportellocodacons@gmail.com, o tramite via WhatsApp al numero 3715201706.

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3 commenti su “Carburanti. In Sicilia scende in campo il Codacons e il Comitato Nazionale vittime caro benzina”

  1. Erano anni che nessuna associazione ha aperto bocca sulla speculazione sui costi dei carburanti alla pompa. Non è possibile che i costi al barile orbita attorno ai 67 euro e alla pompa il costo è attorno 1,75 il diesel e la benzina 1,83. Quando al barile costava attorno 143/144 i costi alka pompa erano attorno 1,68 il diesel e la benzina 1,71. Prima interveniva il Governo convocava le parti compresi le associazioni si discuteva e i prezzi erano mantenuti. Qualcuno ricorderà quando l’Eni, tutti i sabato e domenica abbassava i prezzi di 15 centesimi litro. Governo inesistente e amico delle lobby del petrolio non interviene e i prezzi ingiustificati lo pagano i cittadini. In altri Paesi europei e nella vicina Malta i prezzi sono molti più bassi dell’Italia evidentemente o loro governi pensano ai cittadini e in Italia se ne fottono. Con questa lodevole iniziativa da parte del Codacons cambierà qualcosa? Temo proprio di no. Vorrei tanto sbagliarmi.

  2. Associazioni che dovrebbero pretendere servizio pubblico di trasporto collettivo e invece spreca energia per sollecitare l’uso privato. Pazzesco

  3. I petrolieri che distribuiscono carburante sono pochi , si riuniscono ,si mettono d’accordo, fanno cartello ,
    Sono anche potenti e ammanigliati con i produttori arabi ,
    Quasi intoccabili ,
    Ecco perché il governo si gira dall’altra parte .
    Si potrebbe lottare noi cittadini, ma quannu mai , non siamo in Francia,

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