
Sui prezzi dei carburanti, la presenza di fenomeni speculativi è ormai un fatto innegabile. Resta da chiarire chi realmente stia traendo profitto da un andamento anomalo dei listini che penalizza pesantemente consumatori e famiglie. Lo afferma il Codacons, che annuncia anche la discesa in campo, proprio dalla Sicilia, del Comitato Nazionale Vittime Caro Benzina: una realtà nata per tutelare i cittadini colpiti dai rincari ingiustificati alla pompa.
“Non si può più negare l’esistenza di anomalie – spiegano dal Comitato – quando i prezzi di benzina e gasolio aumentano con estrema rapidità al primo rialzo delle quotazioni internazionali, ma non scendono con la stessa velocità quando i costi di approvvigionamento diminuiscono.”
Alla luce di questo squilibrio, il Codacons e il Comitato rendono noto di essere pronti a presentare esposti alle Procure siciliane per ipotesi di aggiotaggio, qualora emergano elementi concreti di manovre speculative a danno dei consumatori.
La Sicilia è tra le regioni più colpite dal caro carburanti: il costo della mobilità incide in modo drammatico sul bilancio di famiglie, lavoratori, pendolari e piccole imprese, aggravando un contesto economico già fragile. Per questo il Comitato e il Codacons chiedono un immediato intervento della Regione Siciliana, affinché vengano disposti controlli rigorosi sul territorio e misure urgenti di contenimento.
Per segnalazioni, denunce o richieste di assistenza è possibile contattare il Codacons scrivendo a sportellocodacons@gmail.com, o tramite via WhatsApp al numero 3715201706.
3 commenti su “Carburanti. In Sicilia scende in campo il Codacons e il Comitato Nazionale vittime caro benzina”
Erano anni che nessuna associazione ha aperto bocca sulla speculazione sui costi dei carburanti alla pompa. Non è possibile che i costi al barile orbita attorno ai 67 euro e alla pompa il costo è attorno 1,75 il diesel e la benzina 1,83. Quando al barile costava attorno 143/144 i costi alka pompa erano attorno 1,68 il diesel e la benzina 1,71. Prima interveniva il Governo convocava le parti compresi le associazioni si discuteva e i prezzi erano mantenuti. Qualcuno ricorderà quando l’Eni, tutti i sabato e domenica abbassava i prezzi di 15 centesimi litro. Governo inesistente e amico delle lobby del petrolio non interviene e i prezzi ingiustificati lo pagano i cittadini. In altri Paesi europei e nella vicina Malta i prezzi sono molti più bassi dell’Italia evidentemente o loro governi pensano ai cittadini e in Italia se ne fottono. Con questa lodevole iniziativa da parte del Codacons cambierà qualcosa? Temo proprio di no. Vorrei tanto sbagliarmi.
Associazioni che dovrebbero pretendere servizio pubblico di trasporto collettivo e invece spreca energia per sollecitare l’uso privato. Pazzesco
I petrolieri che distribuiscono carburante sono pochi , si riuniscono ,si mettono d’accordo, fanno cartello ,
Sono anche potenti e ammanigliati con i produttori arabi ,
Quasi intoccabili ,
Ecco perché il governo si gira dall’altra parte .
Si potrebbe lottare noi cittadini, ma quannu mai , non siamo in Francia,