
Ragusa – Si è concluso oggi con un’assoluzione il processo per omicidio a carico di una donna di 57 anni di Comiso, che si era autoaccusata di aver ucciso un pensionato di 79 anni il 20 settembre 2014. Il Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Ragusa, Eleonora Schininà, ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore Biagio Marco Giudice, assolvendo l’imputata con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Il Pubblico Ministero d’udienza, Monica Monego, aveva chiesto una condanna a 10 anni di reclusione per omicidio aggravato dalla premeditazione e dall’abuso del rapporto di coabitazione dovuto all’assistenza domestica prestata alla vittima. Tuttavia, la difesa ha sostenuto l’inattendibilità della confessione della donna, anche alla luce di una testimonianza che avrebbe scagionato l’imputata.
La donna, in passato seguita dal Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP 7, era stata comunque giudicata capace di sostenere il processo. Durante le udienze, ha dichiarato di essersi autoaccusata perché sentiva il bisogno di “togliersi un peso dalla coscienza”. Secondo la sua versione dei fatti, avrebbe soffocato l’uomo con un cuscino dopo averlo sedato con un sonnifero mischiato al liquore che la vittima era solita bere prima di coricarsi.
Il figlio del pensionato si era costituito parte civile con l’avvocato Alessandro Agnello, mentre la figlia era parte offesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Di Stefano.
La sentenza odierna mette fine a un lungo iter giudiziario che ha visto al centro un’accusa di omicidio basata su una confessione poi ritenuta inattendibile.