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“Artemisia, la pittora”: SPI CGIL e Donne Spi Cgil Ragusa celebrano il coraggio e la resilienza femminile attraverso l’arte

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Ragusa – Uno spettacolo e un dibattito per riflettere sulla parità di genere e sul ruolo delle donne nella società e nella cultura “Fino a quando una donna sarà costretta a scegliere fra il lavoro e la maternità, non ci sarà né parità né rispetto.” Con queste parole forti e attuali, le organizzatrici annunciano una serata dedicata al talento femminile, alla memoria e alla lotta per i diritti delle donne, ispirata dalla figura intensa e rivoluzionaria di Artemisia Gentileschi.Lo spettacolo teatrale “Artemisia, la pittora”, scritto e interpretato da Giulia Guastella, con la regia di Giacomo De Cataldo.Martedì andrà in scena domani 17 giugno, alle ore 18.30, presso il Piccolo Teatro della Badia, C.so Italia 103 Ragusa. Un monologo potente e visionario che intreccia la vicenda biografica dell’unica artista donna riconosciuta nel Seicento con le riflessioni di una donna contemporanea, dando vita a un dialogo intergenerazionale sull’emancipazione, la giustizia e il ruolo dell’arte come strumento di liberazione. Artemisia è stata non solo una pittrice di straordinario talento, capace di superare tecnicamente e narrativamente molti dei suoi colleghi uomini, ma un’icona di resistenza e di affermazione in un mondo che non prevedeva spazio per la voce femminile”, afferma Giovanna Battaglia, Segretaria provinciale SPI CGIL Ragusa. “Con questo evento – prosegue Cecilia Tumino, Responsabile del Coordinamento Donne SPI CGIL Ragusa – vogliamo lasciare da parte ogni retorica e affrontare, con lucidità e coraggio, ciò che ancora oggi ostacola la piena affermazione delle donne: stereotipi, pregiudizi, carichi familiari non equamente distribuiti, gap salariali, domande improprie nei colloqui di lavoro. Tutto ciò dimostra che le pari opportunità sono ancora una chimera.” Lo spettacolo è il fulcro di una serie di iniziative promosse dallo SPI CGIL e dal Coordinamento Donne per dare visibilità al talento femminile in tutte le sue forme: dalla pittura alla fotografia, dalla letteratura alla scienza, dal teatro al mondo del lavoro e della società civile. Un percorso che intende valorizzare il passato ma soprattutto costruire un presente più equo e un futuro in cui ogni donna possa sentirsi protagonista della propria storia. “Artemisia, la pittora” racconta, con toni ora drammatici ora ironici, la vicenda del processo per stupro che segnò la giovane vita dell’artista, costringendola a lottare in un’aula di tribunale non solo per ottenere giustizia, ma per affermare la propria dignità e il proprio diritto a esistere come donna e come artista. In scena, Giulia Guastella dà voce a tutti i protagonisti della vicenda – da Artemisia a suo padre Orazio, dal pittore Agostino Tassi alla serva Tuzia – abbattendo infine la quarta parete per parlare direttamente al pubblico, rivelando quanto poco sia cambiato e quanto resti ancora da fare. La cornice narrativa si muove tra il XVII secolo e il presente, in una sinfonia visiva e sonora di volti, corpi e quadri che avvolge il pubblico in una riflessione urgente e necessaria. Perché – come ricorda la metafora cara a molte culture – “l’umanità è un uccello con due ali: una maschile e una femminile. Fino a quando una delle due non sarà libera di spiegarsi, non potremo davvero volare”. L’ingresso è libero.

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