
Ragusa – La questione della bonifica e il suo ruolo vitale per l’agricoltura e le economie locali devono essere una priorità ineludibile per la politica regionale. È quanto emerge con forza dalle dichiarazioni di Salvatore Terranova, Segretario generale della Flai Cgil Ragusa, e Antonino Russo, Segretario generale della Flai Cgil Sicilia, che denunciano una situazione di stallo e crisi profonda per i Consorzi di Bonifica siciliani, in particolare per quello di Ragusa.
I consorzi di bonifica, essenziali per stimolare le iniziative produttive, soprattutto in territori a forte vocazione agricola come il ragusano, versano in condizioni critiche. Nonostante le promesse e gli impegni assunti negli anni dalle diverse maggioranze politiche, da Musumeci a Schifani, una vera riforma non ha mai preso corpo. Il risultato è un progressivo incancrenirsi delle crisi che impediscono ai consorzi di garantire servizi essenziali ai cittadini e all’agricoltura.
Il Consorzio di Bonifica di Ragusa si trova attualmente sotto la spada di Damocle di un pignoramento di 18 milioni di euro per debiti contratti con ENEL e altri enti. Una situazione che, se non affrontata con urgenza e “mirata saggezza”, rischia di portare alla totale destrutturazione dei servizi, con conseguenze devastanti per il settore agricolo, le città, la sicurezza ambientale e il turismo del territorio.
La Flai Cgil, unitariamente, ha sollecitato i parlamentari regionali a prevedere un contributo straordinario di quasi 2.1 milioni di euro all’interno della variazione al bilancio regionale per mettere in sicurezza i salari dei lavoratori del Consorzio di Ragusa, a rischio a causa dei pignoramenti. Questo contributo, ottenuto grazie all’impegno di tutti i parlamentari, rappresenta un’importante boccata d’ossigeno, ma non risolve la grave crisi dell’ente. Senza ulteriori e adeguate misure amministrative e di gestione finanziaria, il sindacato paventa la necessità di continui interventi straordinari, senza una reale risoluzione dei problemi strutturali.
Dopo quasi due anni di immobilismo, il Governo regionale ha finalmente incardinato la proposta di riforma dei consorzi. Sebbene questo sia un passo importante, la Flai Cgil sottolinea come la crisi finanziaria e organizzativa derivi da una gestione inadeguata protratta per troppi anni. La riforma, da sola, non farà miracoli se l’apparato amministrativo e gestionale rimarrà nelle mani di figure che hanno avuto ruoli apicali negli enti che saranno messi in liquidazione.
Per il Consorzio di Ragusa, la Flai Cgil ha più volte richiesto un ricambio dei vertici apicali, in carica da oltre vent’anni e con risultati “non accettabili”. La rotazione dei dirigenti e dei capo-settori, come previsto dalla legge, è considerata un segnale imprescindibile per avviare un processo di rinnovamento. Il sindacato ha denunciato un “coriaceo assetto di potere interno” al consorzio, ritenuto concausa del malessere che si respira all’interno dell’ente.
La Flai ha anche più volte richiesto ai vari Direttori e all’attuale Commissario i dati relativi ai bilanci, inclusi i costi del personale e quelli connessi all’acquisto esterno di servizi e prodotti. Tuttavia, queste richieste sono rimaste finora inevase, con la documentazione che non è mai uscita dagli uffici del Consorzio, sollevando interrogativi sulla trasparenza.
Il Segretario generale della Flai Cgil Ragusa, Salvatore Terranova, lamenta anche la mancanza di un confronto diretto con l’attuale Commissario, che da Catania gestirebbe tutti i consorzi della Sicilia sud-orientale, delegando decisioni importanti ai dirigenti locali senza una reale conoscenza delle dinamiche interne all’ente.
La Flai Sicilia e la Flai Ragusa ritengono imprescindibile che il piano di riordino, sul quale inizierà a breve il confronto parlamentare, venga rivisto. È necessario evitare un’impostazione “Catania-centrica e Palermo-centrica” e prevedere normative a tutela e miglioramento delle condizioni contrattuali dei lavoratori. Fondamentale, prima che la riforma diventi legge, è un confronto tra le parti sindacali, il Governo regionale e i Capi-gruppo all’Ars, data la carenza della proposta di riforma sulle problematiche che interessano i lavoratori.
La Flai Cgil continua a battersi per una bonifica efficiente e trasparente, fondamentale per lo sviluppo del territorio siciliano, e chiede azioni concrete e immediate per salvare i consorzi dal collasso e garantire un futuro ai lavoratori e all’agricoltura.