
Palermo – Un emendamento di straordinaria importanza simbolica e pratica è quello approvato oggi in Aula da parte dell’ARS. L’emendamento riguarda l’assunzione alla Regione di donne residenti in Sicilia vittime di femminicidio con deformazione o sfregio permanente del viso. Prevista anche l’assunzione di un figlio della vittima qualora la stessa sia stata uccisa. Grazie all’emendamento odierno, nella norma già approvata nel gennaio del 2024, è stata inserita la retroattività dunque l’assunzione spetta anche a donne vittime di episodi di femminicidio avvenuti anche prima della data dell’entrata in vigore della legge ma comunque all’interno dei confini regionali. E’ fatto obbligo, per usufruire della norma, essere residenti in Sicilia e cittadini italiani. “Un intervento legislativo – commenta il Presidente della I Commissione Affari Istituzionali On. Ignazio Abbate – che punta a modificare l’articolo 118 della legge regionale 3/2024, introducendo un elemento importante: la retroattività. La normativa attualmente in vigore riconosceva già alle vittime di violenza, così come ai figli delle donne uccise, lo stesso trattamento riservato a chi ha subito crimini di mafia. Per volere del presidente Schifani, questo aiuto è stato ulteriormente esteso aggiungendo la territorialità dei fatti. In Commissione abbiamo subito compreso l’importanza di questo emendamento che allarga la platea di coloro che ne possono usufruire. Purtroppo il lavoro non ridarà alle donne la loro vita di prima ma sicuramente rappresenta uno sprone a ripartire sapendo di avere vicino le istituzioni”.
4 commenti su “Assunzione in Regione per le vittime di femminicidi”
Oggi o ieri a Saronno un signore di 86 anni tale Romolo Balbo è stato ucciso dalla nuora a coltellate.
Questa cosa della Regione vale anche per i “maschicida”?
@Tonino Spinello
No, ovviamente no. Per quanto siano fatti spiacevoli – ci mancherebbe – gli omicidi di uomini da parte di donne sono una significativa minoranza e non rappresentano un’emergenza sociale come invece lo sono gli assassinii di donne da parte di uomini in contesti coniugali, famigliari o relazionali.
Suggerisco la lettura di questo articolo, che cerca di fare chiarezza sul tema:
https://www.facta.news/articoli/i-maschicidi-non-esistono
Gli ominicidi non contano per il diritto italiano sono semplici omicidi, anche necessari per bilanciare il numero dei femminicidi (ci sarebbe da ridere se non si trattasse di cose serie, purtroppo), quindi nessuna tutela per i reduci di ominicidi. Assurdità tutte italiote.
Mi sembra una buona cosa , un supporto per famiglie vittime.e di violenza .