
Ragusa – Risultano essere 345, a oggi, le istanze di ammissione alla procedura di voto fuori sede pervenute agli uffici comunali di Ragusa da parte di richiedenti domiciliati in un Comune diverso da quello di residenza, in vista delle consultazioni referendarie previste per l’8 e il 9 giugno. A metterlo in luce è il consigliere comunale Federico Bennardo che fa riferimento, dopo una richiesta di accesso agli atti, alle informazioni pervenute dai funzionari comunali deputati all’accoglimento delle richieste. “Funzionari che, naturalmente – prosegue il consigliere Bennardo – ringrazio per il loro lavoro. Ricordo che la seconda sperimentazione, articolo 2 del Dl 27/2025, ha consentito di estendere la procedura, prima rivolta ai soli studenti, anche ai lavoratori e a chi è fuori per motivi di cura. Rispetto alle consultazioni europee dello scorso anno, quando le istanze erano 187, si parla di una cifra quasi raddoppiata: indice, questo, della bontà di questa norma che, da quando è stata portata all’attenzione del legislatore, sta andando nella giusta direzione”. “Dalla stessa richiesta, inoltre – prosegue Bennardo – risulta che ad oggi sono solo tredici le istanze di chi ha chiesto di votare a Ragusa come Comune di domicilio. Indice, questo, di scarso fermento per popolazione non residente insistente nel nostro Comune, se comparata a quella di altre città universitarie. Alle scorse tornate elettorali il voto dei più giovani fuori sede era risultato difforme da quello dell’intero corpo elettorale e anche in questo caso, probabilmente, i risultati permetteranno di fornire alla classe dirigente dei connotati differenti. Potere contare su una normativa definitiva è la scommessa che un giorno vogliamo vincere”.