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Multiprelievo d’organi su un anziano all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa

Tempo di lettura: 2 minuti
RAGUSA –  Un uomo di 89 anni, deceduto a seguito di un’emorragia cerebrale, ha donato i propri organi permettendo di salvare altre vite. Il paziente, classe ‘36, era stato ricoverato presso l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa. Nonostante l’età avanzata, il quadro clinico ha consentito il prelievo del fegato e di entrambi i reni, avvenuto qualche giorno fa ed effettuato in collaborazione con l’équipe dell’Ismett di Palermo.
Il fegato era destinato a un paziente che si trovava già in sala operatoria, all’Ismett, in attesa dell’arrivo dell’organo: un dettaglio che evidenzia quanto ogni fase della donazione debba avvenire con tempestività ed efficienza. Una risposta rapida è infatti essenziale per garantire la possibilità di utilizzo degli organi. Fondamentale, in questo caso, è stata la decisione consapevole e immediata della famiglia, che ha rispettato la volontà espressa in vita dal congiunto.
L’ASP di Ragusa esprime profonda gratitudine a tutti i professionisti coinvolti in questo delicato intervento, che ha visto impegnato l’intero ospedale, in uno sforzo corale e coordinato nonostante i carichi di lavoro e i turni già gravosi. Hanno partecipato il Coordinamento trapianti dell’ASP, le équipes dei reparti di Anestesia e Rianimazione, Chirurgia, Urologia, Medicina legale, Anatomia patologica, Radiologia, Neurologia, Medicina trasfusionale e ai Laboratori analisi di Ragusa e Modica, oltre al personale della Sala operatoria e al servizio di emergenza della SEUS 118.
“Il nostro ringraziamento va prima di tutto alla famiglia del donatore per la straordinaria sensibilità e generosità dimostrata – dichiara il direttore generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago – ma anche a tutti i nostri operatori, che ancora una volta hanno dato prova di professionalità e spirito di servizio. Un gesto così nobile è possibile solo grazie all’impegno collettivo di un intero ospedale, capace di attivarsi all’unisono anche in condizioni di grande pressione organizzativa”.
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