
Il consigliere comunale di Ragusa, Federico Bennardo, ha moderato in Campidoglio, a Roma, l’evento pubblico promosso dal comitato per le quote generazionali, per presentare la proposta alle forze politiche e sociali del Paese. Bennardo, membro del comitato promotore, e da anni fautore della proposta, ha sottolineato alcuni dati significativi legati all’astensionismo e alla rappresentanza giovanile: nel 1976 secondo il ministero dell’Interno votò il 93,4% degli aventi diritto alle elezioni politiche, mentre nel 2022 la percentuale è scesa al 63,9%; quasi il 50% degli under 35 ha scelto di non votare alle ultime Politiche, segno di una crescente disillusione nei confronti della politica, che non mette al centro i giovani e non offre loro spazio; in Europa, solo il 6% dei membri del Parlamento ha meno di 35 anni, a fronte di un 20% di popolazione under 35.
Tra i primi ad intervenire Lorenzo Marinone, consigliere comunale e delegato del sindaco per le politiche giovanili, che ha portato anche il saluto istituzionale del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “L’iniziativa – spiega Bennardo – ha voluto rilanciare la proposta di legge che punta a garantire una più equa rappresentanza tra le generazioni, superando l’attuale squilibrio anagrafico nelle istituzioni italiane”.
Sono intervenuti tra gli altri: Maria Turtur dell’associazione Guglielmo Minervini, Luigi Cazzato, ideatore della proposta di legge scritta dall’avvocato Antonio Aventaggiato, Giacomo Cazzato, sindaco di Tiggiano e membro del comitato promotore, Rosalinda Giannotti del comitato europeo delle Regioni, per confrontare il modello italiano con le buone pratiche europee, mentre Andrea Zuddas, Luca Falbo e Pierluigi Marini hanno portato la voce del mondo studentesco. Peppe Trovato ed Alessandro Scirocco (Azione e Partecipazione) hanno discusso di come le politiche giovanili possano essere leva di contrasto alla criminalità organizzata; Carl Alfieri del collettivo 20e30 ha riflettuto sulle cause dell’astensionismo giovanile e le sue ricadute democratiche. Sono intervenuti, tra gli altri, Alfredo Marini, alunno della Scuola di Politiche fondata da Enrico Letta, ed i rappresentanti più giovani dal mondo politico: Debora Striani, per Più Europa e Radicali, Susanna Polimanti (DemoS), Luigi Bisogno, del Network giovani m5S, e Matteo Lecis Cocco Ortu, membro della direzione nazionale del Partito Democratico e tra i promotori della proposta. La chiusura dei lavori è stata affidata a Lino Renna, che ha lanciato un appello alla mobilitazione: entrare a far parte dei comitati locali e contribuire alla raccolta firme in tutta Italia per raggiungere le 50.000 sottoscrizioni necessarie.