
La gravissima condizione che interessa il Consorzio di Bonifica 8 Ragusa ha indotto la Cgil a chiedere l’autorevole intervento del Prefetto, per scongiurare che il nostro territorio, in particolare la cittadinanza iblea, gli agricoltori e i lavoratori impegnati nella bonifica, subiscano pesantemente gli effetti negativi e devastanti, che sicuramente si verificheranno da qui a qualche giorno. Il debito (pare si attesti a 5 milioni di euro) che l’ente consortile ha contratto con l’Enel ha determinato il pignoramento alla fonte, da parte delle agenzie concessionarie, dei trasferimenti che l’Assessorato regionale all’Agricoltura destina annualmente al nostro consorzio, sia per i compiti istituzionali che l’ente deve svolgere per la distribuzione delle risorse idriche al territorio, quindi ai cittadini e all’agricoltura, sia per pagare le retribuzioni degli impiegati e degli operai che lavorano in seno a tale servizio. Già il trasferimento di 600.000 mila euro, destinato a liquidare le mensilità agli operai stagionali, è stato aggredito ed è certo che sarà eroso la quasi totalità del trasferimento regionale previsto durante il 1 semestre del 2025. Ciò potrebbe significare l’insufficiente, se non il blocco, distribuzione delle acque, sia a fine civile che agricolo, qualora tutti i lavoratori, sia quelli di ruolo che quelli stagionali, dovessero promuovere azioni di mobilitazione in ragione del fatto che non potranno ricevere la liquidazione dei loro salari per diversi mesi.
LA Cgil e la Flai Cgil ritengono doveroso mettere in atto, tutta una serie di interventi e di mediazioni pubbliche ed istituzionali tese ad impedire il determinarsi delle gravissime condizioni sopra descritte.
Per tali ragioni, Salvatore Terranova e Giuseppe Roccuzzo, rispettivamente Segretario Generale Flai Cgil e Segretario Generale Cgil Ragusa hanno chiesto al Prefetto di fissare un incontro, convocando l’Assessore regionale all’Agricoltura, i vertici dell’Ente consortile e le rappresentanze sindacali, per verificare se vi è la possibilità di individuare gli strumenti adatti per aggredire e lenire la crisi che attanaglierà la bonifica nei prossimi mesi e dare risposte all’altezza alle esigenze del territorio.