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Giornata contro la violenza di genere, la Rete torna in piazza il 23 novembre

Giorno 20 conferenza stampa all’Anpi di Ragusa
Tempo di lettura: 2 minuti

“Violenza maschile Violenza di Stato. Liberiamoci dal patriarcato”. Con questo slogan la Rete 25 novembre, anche quest’anno scende in piazza per urlare forte no a ogni forma di violenza di genere. L’appuntamento è per sabato 23 novembre, alle ore 17 a villa Margherita e da lì il corteo si muoverà in direzione del PalaPadua di Ragusa, in via Zama, dove si svolgeranno gli interventi (in caso di maltempo l’intera manifestazione si svolgerà all’interno dell’impianto sportivo). “In questa giornata, ci uniamo per ribadire con forza che la violenza di genere non è solo una ferita personale, ma una violazione dei diritti fondamentali – dicono le portavoce e i portavoce della Rete – La parola d’ordine che abbiamo scelto per questo 25 novembre è “autodeterminazione”, perché solo attraverso la piena libertà di scelta possiamo costruire un mondo libero dalla violenza. Scendiamo in piazza unit* dalla convinzione che la lotta contro la violenza non è mai una questione individuale, ma un atto collettivo di responsabilità civile che riguarda tutta la società. Ogni forma di violenza – sessuale, fisica, psicologica, economica – è un attacco diretto alla nostra autonomia. È fondamentale riconoscere e combattere ogni tentativo di controllo e sopraffazione nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, negli spazi pubblici. Nel 2024 sono già oltre 90 le donne uccise, di cui ben 5 nella sola settimana dal 20 al 27 ottobre, in un anno che non ha ancora finito di contarne. Il 90% dei femminicidi è avvenuto in ambito familiare. Questi non sono solo numeri: sono un grido che ci ricorda quanto sia urgente combattere il silenzio e il disinteresse. Non possiamo permetterci di essere testimoni immobili di una strage”.

I dettagli della manifestazione e dell’intera giornata saranno illustrati in conferenza stampa, in programma giorno 20 novembre alle 11 presso la sede dell’Anpi di via Ecce Homo a Ragusa.

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1 commento su “Giornata contro la violenza di genere, la Rete torna in piazza il 23 novembre”

  1. Libere interpretazioni moderne del femminismo anni ’70. Ideologia in declino e prossima all’estinzione.

    Come mai, tenendo il gioco, il numero dei ‘femminicidi’ e maggiore in società più ‘evolute e moderne’ (dal loro punto di vista), dove la donna è più emancipata?

    l’Italia è nelle ultime 3 posizioni, insieme alla Grecia ed all’Iran, con 0,36% di femminicidi ogni 100.000 abitanti, Norvegia 0,61, germania 0,66, Francia 0,82, Danimarca 0,91, finlandia 0,93, lituania 1,24.

    Italia, Grecia ed Irlanda, sono le società dove la famiglia tradizionale ancora regge ed ha un ruolo molto forte, rispetto agli altri paesi.
    Inoltre, se avvalliamo il ‘femminicidio’, come riportava Messina, numeri in forte calo da prima che iniziasse sto teatrino ideologico, 40 all’anno (e poi bisognerebbe entrare nei dettagli sociali ed etnici…).

    Gloria steimen, vostra icona del femminismo, era un agente cia. Siete manipolati da sempre, oltre che non vi segue + nessun*.

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