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Mare senza frontiere. A Marina di Ragusa scelte penalizzanti

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“Ho raccolto e verificato la segnalazione proveniente da alcuni utenti su alcuni disservizi che riguardano il progetto “Mare senza frontiere”, iniziato il 1° luglio e in programma fino al 31 agosto a Marina di Ragusa. Il servizio, promosso dal Comune di Ragusa in collaborazione con l’Asp e l’associazione Samot, mira a supportare i disabili nelle attività balneari. Tuttavia, nonostante le celebrazioni dell’amministrazione nei media locali, il servizio è apparso inadeguato e carente sotto molti aspetti”. Lo sottolinea il consigliere comunale del Pd, Mario Chiavola, che chiarisce quali sono le pecche dello stesso. “In primo luogo – afferma – l’orario del servizio è stato ridotto a quattro ore giornaliere, causando sovraffollamento. Il gazebo e le sedie job, originariamente situati a soli 10 metri da bagni attrezzati e costantemente vigilati, sono stati spostati a 300 metri di distanza, sostituiti da bagni chimici privi di sorveglianza, installati solo dopo venti giorni di proteste. Questi servizi, utilizzati indiscriminatamente da migliaia di bagnanti, sono privi di controllo e spesso lasciati in condizioni igieniche deplorevoli”.
“La nuova postazione – ancora Chiavola, prendendo come punto di riferimento le segnalazioni degli utenti – è collocata in un’area cementificata dove si organizzano eventi di massa, come discoteche all’aperto e quindi i bagni risultano essere, spesso, occupati. Alla destra c’è anche una passerella, ma questa risulta essere a sua volta occupata dai bagnanti a causa di queste attività, sollevando dubbi sulla sicurezza e sull’ordine pubblico, poiché rappresenta l’unica via di fuga per i disabili in caso di emergenza. E, inoltre, l’area destinata all’attività balneare è costituita da una sorta di piscina circoscritta da scogli con acqua bassa, rendendo difficile il transito delle sedie job. Infine, le docce sono inutilizzabili poiché le pedane sono troppo piccole per permettere il passaggio delle sedie job e ciò costringe ancora una volta i poveri familiari a una sorta di pellegrinaggio con i secchi tra la postazione e le docce per poter lavare l’assistito. E’ stato evidenziato, altresì, che le pedane, mai una volta pulite, non sono livellate e lasciano spazi che possono far incastrare la ruota e fare cadere così la carrozzina. La presenza frequente di furgoni e servizi tecnici che scaricano strumentazione per gli eventi alla rotonda aggrava ulteriormente il problema, rendendo ancora più difficile trovare un posto disponibile. Una scelta davvero strana che fa discutere: nell’area precedentemente occupata dal gazebo, ora sorge un’installazione commerciale di proprietà del chiosco vicino che ostruisce la vista del mare e rende lo spazio poco attraente anche per i bagnanti abili, tanto che gli stessi hanno abbandonato la spiaggia. Il sindaco Cassì ha lasciato tutto come prima sia per quanto riguarda la nuova postazione sia per le altre problematiche segnalate. L’anno scorso la gestione e la logistica erano decisamente migliori. Perché modificare, in peggio, qualcosa che andava già bene?”.

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