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Nefrologia, al “Maggiore” di Modica l’ambulatorio ecografico di diagnostica clinica

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E’ attivo, presso l’Unità di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, l’ambulatorio ecografico di diagnostica clinica, che punta ad ampliare l’offerta e soddisfare le richieste relative alle prestazioni ecografiche di interesse generale e specialistico internistico, nefrologico e vascolare. “L’idea di un ambulatorio ecografico – dice il dottor Walter Morale, direttore della U.O.C. Nefrologia e Dialisi – va incontro, in primis, ai pazienti affetti da malattia renale cronica, ovvero in lista d’attesa per trapianto renale o già trapiantati che afferiscono presso i nostri ambulatori; ma anche alla restante popolazione che trova difficoltà per le lunghe liste d’attesa. Grazie alla competenza del dottor Giulio Di Stefano, specialista in Nefrologia e Radiodiagnostica, e forti del supporto della Direzione Strategica aziendale, daremo il nostro contributo per fornire un importante servizio a coloro che necessitano di diagnostica ecografica”.

In particolare, l’ambulatorio eroga prestazioni con finalità diagnostiche (tra cui ecografia addome completo, ecografia addome superiore e addome inferiore, ECD grossi vasi addominali, ECD tronchi sovra-aortici, ECD arterie renali, ECD vascolare periferico, ecografia cute e sottocute, ecografia collo per tiroidi, paratiroidi, ghiandole salivari e linfonodi), ma anche con finalità interventistiche e di programmazione chirurgica (relativamente alla pratica specialistica nefrologica interventistica), in favore di pazienti nefropatici già seguiti presso servizi ambulatoriali o istituzionalizzati in regime di ricovero, ma anche di assistiti non nefropatici, provenienti dalla popolazione generale, sulla base di una prescrizione del medico curante e conseguente prenotazione al CUP.

L’attività di diagnostica ecografica, mediante software di ultima generazione, permette accurate valutazioni multiparametriche non solo ai fini diagnostici, ma anche per la stratificazione preventiva del rischio cardiovascolare e lo studio non invasivo per la fibrosi d’organo. A breve sarà possibile implementare l’attività diagnostica con l’utilizzo, in pazienti selezionati non suscettibili di studi alternativi di diagnostica pesante, del mezzo di contrasto ultrasonografico

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